C’è una realtà politica che nasce dalle esperienze di quei comitati citati nel pezzo, che ne accoglie e porta avanti le istanze, che si batte per dire no alle opere inutili e dannose soprattutto quando esistono concrete alternative quasi sempre più economiche e senza danno alcuno per salute e ambiente.
E’ un movimento politico nato da quelle ’sacche di resistenza umana e civile’ che, stanche di vedersi quotidianamente usurpare territori, denari e salute da un sistema partitico quotidianamente in azione per assaltare i soldi pubblici, si sono riunite attorno ad un tavolo, facendo un netto passo indietro rispetto alle ideologie e ragionando sui temi reali alla base dei problemi che attanagliano questo paese.
Si chiama PER IL BENE COMUNE e fa della partecipazione democratica un caposaldo del suo statuto, che pubblica i bilanci, che non ha segretari e che decide da pubbliche assemblee nazionali e locali la linea da adottare. E’ una realtà politica costantemente boicottata dai media detenuti dagli stessi ’signorotti’ dei partiti e che, nonostante la sua esclusione da ogni forma di finanziamento pubblico, continua il suo lavoro di costruzione di un progetto alternativo per il paese aperto al contributo di tutte le persone di buona volontà che non vogliono stare a guardare la ’nave che affonda’ senza far nulla.