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Commento di mabo

su Giornalismo partecipativo contro giornalismo professionale


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mabo 7 marzo 2009 11:59
 
Concordo anche questa volta con Maurizio, ognuno di noi descrive la “realtà” dal suo punto di vista e non potrebbe essere diversamente dato che la nostra mente è il risultato dell’intreccio, assolutamente unico di neuroni e sinapsi che non sono, almeno fino ad ora, riproducibili in un altro individuo.
Il problema si pone nel momento in cui l’individuo si eleva ad unico portatore di verità e non accetta critiche, esce quindi da una dimensione umana per avvicinarsi, alla patologica divinità oppure, come tutti ormai riconosciamo, è il semplice, ma efficace (visti i risultati), strumento della conquista e/o conservazione del potere.
L’azione di filtro che ognuno di noi esercita in maniera del tutto naturale sarà comunque diversa da quella dell’altro anche se potremo condividere idee ed opinioni.
Il problema, invece di difficile risoluzione è l’indottrinamento dei più, che per molteplici cause, non sviluppano in modo autonomo strumenti di critica necessari per la comprensione del linguaggio, il che li porta a dare per scontato tutto quello che il primo retore gli propone, ma il discorso sarebbe troppo lungo.
Un saluto.
Mauro Bonaccorso
Auspichiamo una diffusione di questo mezzo per invertire la tendenza.
 

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