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Commento di Rocco Pellegrini

su “Uno per cambiare”: Jacopo Schettini è l'Obama italiano?


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Rocco Pellegrini 6 marzo 2009 22:43

 Sono andato sul sito, caro Damiano, perchè il tuo post è molto stimolante e mi sono convinto che non è lui l’Obama italiano e brevemente spiego perchè.
 1) La politica non è diversa da tutte le altre professioni e se è una virtù essere ingegnere da 30 anni lo è anche essere un politico. Questo non vuol dire che il rinnovmento non ha senso ma vuol dire che per guidare il rinnovamento bisogna conoscere l’ambiente in cui si vuole operare e non essere un assoluto outsider.
 2) Non basta appellarsi ai cittadini proponendo un programma politico per quanto buono esso sia. Bisogna avere credibilità ed Obama, tornando alla tua simnilitudine di base, era un senatore che si era già distinto sia localmente che nella convention democratica quando fu candidato Kerry. La credibilità si deve basare su una soglia minima ed in questo caso mi sembra troppo bassa.
3) Bisogna stare dentro i partiti per scalarli perchè il corpo deve riconoscerti come un pezzo interno minoritario quanto vuoi ma interno, altrimenti i meccanismi di appartenenza scattano inesorabili ed escludono.


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