• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > “Uno per cambiare”: Jacopo Schettini è l’Obama italiano?

“Uno per cambiare”: Jacopo Schettini è l’Obama italiano?


Tra l’ordinaria indifferenza generale della stampa e della tv nazionale sta spuntando una nuova figura politica nell’asfittico e desolato panorama italiano: Jacopo Schettini.

Schettini è un uomo della società civile che ha partecipato alla fondazione del Partito Democratico ed è uno di quelli che è stato messo in disparte dai vari esponenti della vecchia segreteria di burocrati professionisti romani (molti di questi classici personaggi da operetta hanno studiato pochissimo e hanno lavorato poco e niente).

Queste sono alcune parole di Schettini che descrivono la sua avventura nel PD:

“Nelle primarie del 2007 chiarii più volte che il PD univa - per includere superare - la tradizione cattolica, quella liberale e repubblicana, quella della sinistra riformista non ideologica. Verde, bianco e rosso, come la bandiera. Adoperai il concetto di partito verdebiancorosso per definire questa idea. Una evocazione felice che divenne il simbolo del PD.



E col tempo mi sono sempre più convinto che le ragioni per essere democratici non stanno nella vecchia visione del mondo, ma nella voglia di superarla, anche a rischio di dove condividere idee diverse in nome del progresso equilibrato e sostenibile. La chiamerei: etica democratica… E’ stata una partecipazione informale, poiché com’è noto, apparentandomi con un altro candidato nazionale a pochi giorni dalla conclusione delle primarie, ho volutamente rinunciato al diritto di sedere nell’Assemblea Costituente e nel Coordinamento Nazionale del PD, e anche nelle Commissioni di lavoro… Terminato il faticosissimo impegno delle primarie, consideravo chiusa la partita e mi apprestavo a tifare calorosamente il mio partito ed il mio Segretario da bordo campo. Poi, a malincuore, mi sono dovuto arrendere all’evidenza ed accettare l’idea che il PD non sarebbe mai potuto diventare il partito che sognavo fin quando a guidarlo sarebbero state persone che calcano le scene da trent’anni e fin quando uno come me, uno come te, insomma tutti gli "uni" che si sentono semplicemente democratici, non avessero deciso di fare finalmente la loro parte, vivere questa grande esperienza, e prendere in mano la Segreteria nazionale del PD”. 

Jacopo Schettini è nato nel 1965 a Firenze, ha vissuto gli anni della prima giovinezza a Milano e si è laureato in Studi Strategici alla Facoltà di Scienze Politiche di Firenze. Ha poi lavorato nel mondo bancario di Londra (sarei molto felice di poterlo intervistare per chiedere il suo parere sull’attuale crisi finanziaria). Dal 2001 si occupa di “Governance”: cioè di responsabilità sociale d’impresa, di sviluppo sostenibile e di finanza etica (ha lavorato anche a Bruxelles). Attualmente si sta anche specializzando in Finanza con un Dottorato di ricerca dell’Università di Trieste.

Si definisce una persona che abbraccia i valori di una sinistra europea e liberale, e la cosa che stupisce, è che ha deciso di candidarsi alle primarie del Partito Democratico del 2009 e non per le Europee…

Dato che conosce bene anche l’inglese, direi che potrebbe essere l’uomo giusto da vedere all’opera in questi tempi moderni di crisi: ma riuscirà a superare i muri di gomma e i labirinti pieni delle vecchie trappole arrugginite della politica italiota?

E saprà affrontare nel modo giusto la delittuosa noncuranza della cittadinanza?

P.S. Un giovane uomo di 44 anni sta cercando giovani volontari per la sua campagna: chi volesse verificare se la sua proposta è pulita e convincente come la sua faccia, può andare sul sito www.jacoposchettini.eu (la strategia di raccolta dei fondi sembra ricalcare quella di Obama).

Commenti all'articolo

  • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 6 marzo 2009 22:43

     Sono andato sul sito, caro Damiano, perchè il tuo post è molto stimolante e mi sono convinto che non è lui l’Obama italiano e brevemente spiego perchè.
     1) La politica non è diversa da tutte le altre professioni e se è una virtù essere ingegnere da 30 anni lo è anche essere un politico. Questo non vuol dire che il rinnovmento non ha senso ma vuol dire che per guidare il rinnovamento bisogna conoscere l’ambiente in cui si vuole operare e non essere un assoluto outsider.
     2) Non basta appellarsi ai cittadini proponendo un programma politico per quanto buono esso sia. Bisogna avere credibilità ed Obama, tornando alla tua simnilitudine di base, era un senatore che si era già distinto sia localmente che nella convention democratica quando fu candidato Kerry. La credibilità si deve basare su una soglia minima ed in questo caso mi sembra troppo bassa.
    3) Bisogna stare dentro i partiti per scalarli perchè il corpo deve riconoscerti come un pezzo interno minoritario quanto vuoi ma interno, altrimenti i meccanismi di appartenenza scattano inesorabili ed escludono.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.206) 7 marzo 2009 00:49
    Damiano Mazzotti

    Risposta al punto 1) un minimo di esperienza politica c’è... ed è un’esperienza buona... non gli anni di compromessi semimalavitosi di molti... Poi il mondo è diventato troppo complesso per un politico puro ed è molto meglio un’esperienza di lavoro internazionale e ben venga se di tipo finanziario ed economico sociale... Lo stato italiano è già praticamente fallito, ma nessuno ha il coraggio e la responsabilità per dirlo...
    Almeno finchè ci saranno i soldi per pagare i pensionati e gli statali...

    Punto 2) nessuno nasce adulto.... Anche i politici nascono e crescono... Schettini è nato da un pezzo, solo che in Italia se non vai in tv non sei nessuno... E per questo controllano attentamente gli accessi alle tv pubbliche e private... Ma schettini è già arrivato alla fase del giovane adulto politico che può tentare di sfidare i vecchi leoni... Per quanto riguarda le esperienze in Regione o senatoriali in Italia c’è ben poco da imparare... Se non a crearsi delle clientele... Se Schettini sembra uno sano è semplicemente grazie al fatto che ha vissuto all’estero e lavora per organismi internazionali...

    Punto 3) Schettini e all’interno del movimento e fuori dagli organigrammi, ma bisogna ricordare che quando la gente partecipa ai congressi a distanza di anni si ricorda dei comportamenti di molte persone: sia in alto che in basso... Di sicuro sarà molto difficile acquisire visibilità sulla stampa di parte che preferirà aiutare i più potenti e danarosi... Ma ora c’è il Web ed ha una buona carta da giocare per aumentare la visibilità e arrivare alla Tv... Se arriva ad un certo punto, i cittadini, i professionisti e i potenti non potranno più ignorarlo...
    Anche Obama ha iniziato così.... quasi lo derirdevano quando ci ha provato...

    Punto 4) nessuno di noi puoi conoscere con precisione il futuro, ma qualche ipotesi si può fare... E secondo me Jacopo Schettini può eliminare molti dinosauri della politica... E questo gioverà a tutti quanti: a destra e a sinistra... Perchè anche la destra dovrà tirare fuori persone più capaci e serie...

    • Di evbybe (---.---.---.185) 7 marzo 2009 20:24

      Ma perchè in Italia ci servirebbe un nuovo Obama? Obama opera e fa politica in un paese con cultura e con organizzazioni economiche e sociali oltremodo diverse dalle nostre e ognuno di noi sa che se facesse il politico in Italia ed in europa non vincerebbe le elezioni in nessun paese, a meno che come Berlusconi abbia soldi mezzi e vuoti per rifare il disastro politico dello suo scendere in politica. Ora invece che continuare a pensare che un UNO risolva i temi della politica italiana non sarebbe meglio vivere un poco di più tra la gente per una politica di serie A che c’è anche in Europa? che senso ha avuto per il nostro paese l’1 Berlusconi ??siamo economicamente e finanziariamente e culturamente uguali o peggio di prima. quindi perchè cercarne un altro? solo perchè sarebbe di sinistra? anche Craxi è stato uomo di sinistra.......
       La politica ed in partiti in questo paese non sono stati sempre e solo male anzi ... e risparmio il noto..... perchè non ci rendiamo conto che quei partiti pur fondati da "intellettuali" avevavno il consenso e la militanza reale di uomini e donne in carne ed ossa ? se i partiti non sanno tornare(al dilà delle forme che non sono il problema ma solo il mezzo) a convincere che la politica vale la pena di una propria diretta partecipazione??? anche oggi uomini e donne cghhe lo vogliono fare ci sono e ne arrivano tutti i giorni a chiederlo. ma davvero pensiamo che esse vengono per un 1? oppure hanno delle idee e delle esigenze e scoprono che questi partiti e questi uomini e questi comici e questi intellettuali e questi giornalisti, e questi sindacalisti non sono all’altezza di dare risposte in quanto nell’insieme sono di pensiero "debole" e di leggerezza collettiva.
      facciamoci comunque gli auguri ma di Obama posso fare a meno di stare nel sociale e nel poilitico no

  • Di Fabio Sartini (---.---.---.40) 8 marzo 2009 09:51

    Molto bello il post. Jacopo Schettini probabimente non sarà l’Obama italiano. Ma Obama nell’Italia di oggi non avrebbe fatto molta strada. Jacopo è semplicemente un cittadino della nostra Italia, che ha deciso di rischiare tutto, o almeno molto, per non restare spettatore di un disastro civile, sociale, economico che almeno da 20 anni sta portandoci verso un regime di fatto. Ci offre un occasione, chi ha voglia di partecipare è pensa che sia sincero, affidabile e deciso, può farsi avanti. Il programma, le idee sono in fase di elaborazione e richiedono un ampio contributo d molti. L’ispirazione liberale, cattolica, socialista, repubblican etc., non costituiscono un’identità. La cultura del ’900 ormai non è più adeguata. Siamo nel 2009. Per la mia generazione (47 anni) in questi anni ci vedevamo su astronavi interplanetarie e invece siamo ancora a parlare di comunismo, capitalismo, nucleare!!!. Armi, guerra, stragi etc.. La politica si è fermata alla propria autoconservazione non dirige e non governa. Prima che una nuova generazione di politici serve una nuova cultura della politica come servizio civile e non come professione. L’avevano capito già i greci. Un ingegnere con 30 anni di esperienza se sbaglia viene cacciato dall’ordine, invece D’Alema, Veltroni, Rutelli etc.........

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares