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Commento di

su Il terremoto dell'Aquila? Una strage di classe


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24 ottobre 2012 10:49

Pur essendo stato conbsiderato “imbecille” dal sig. Bertolaso circa una settimana prima del sisma che ha distrutto la mia zona, non credo di esserlo in realtà. Per questo reputo doveroso fare qualche precisazione al riguardo. E siccome qualcuno in malafede ha inteso scomodare Galieo invischiandolo in una vicenda alla quale è estraneo, da parte mia vorrei invocare il buon e vecchio Platone che qualcuno avrà dimenticato e qualcun altro non avrà studiato.

Il sig. Bertolaso e i suoi soci erano ai loro posti non come semplici cittadini, ma come scienziati. Il loro parere, almeno per i cittadini direttamente interessati dal sisma, era vincolante. Almeno psicologicamente, quello che dicevano si stratificava nella mente di coloro che vivevano quotidianamente quella drammatica situazione. Per cui, la loro responsabilità era enorme nella contingenza. Qua<lcuno spero saprà che con Platone si assiste alla fondazione del concetto di scienza come sapere in grado di garantire la propria validità e quindi di permettere a chiunque di controllare l’affidabilità delle proprie affermazioni.Questo a differenza del concetto di opinione, sia pure di una opinione corretta, non presentante tale requisito. Platone paragona l’insicurezza dell’opinione e l’instabilità del suo ’sapere’ alle statue di Dedalo. In proposito, basta leggere il ’Menone, 87 c’’. Bertolaso &C, non erano stati chiamati ai loro posti di potere per esprimere le proprie opinioni su qualcosa, bensì per comportarsi secondo criteri scientifici e perciò riproducibili. Ma questo non lo hanno fatto. Per esplicita ammissione di quest’ultimo nel contatto telefonico, puntualmente registrato e perciò direttamente apprezzabile, avuto qualche giorno prima con Daniela Stati. Non si capisce pertanto cosa c’entri la scienza con l’operato di questi incapaci e corrotti, i quali non solo non si sono comportati scientificamente, ma hanno addirittura mortificato la scienza, quella vera, assoggettandola alla politica. Anzi, ai politicanti! Adesso si dimettono? Fanno bene! Ma dovrebbero cambiare mestiere! E visto che dalle nostre parti, da prima del terremoto, ci sono tanti terreni incolti, farebbeto bene a venirli a zappare! Anche perché, questi prof. n.on si sa in cosa siano tali, atteso che sui terremoti a quanto pare ne sanno meno del lattaio qui di fronte. In quella drammatica circostanza preferirono comportarsi, per tornaconto personale, da oracoli, anzi dai peggiori degli oracoli, cagionando pesanti lutti: lutti che adesso i loro improvvisati peroratori dimenticano, forse perché agevolati nel compito dal fatto di non esserne direttamente coinvolti. Adesso scompariranno la Commissione Grandi Rischi e la Protezione Civile? Non sembra sia un male la perdita di due carrozzoni mangiasoldi. Se all’epoca del terremoto non fossero intervenuti i Vigili del Fuoco, nessuno avrebbe fatto nulla in concreto in aiuto della gente. Costoro sapevano soltanto presentarsi con le loro tute come quelle degli spazzini per far scena. Per mettersi inevidenza! Alla gente non facevano nulla o quasi. Tranne qualche rara eccezione! Per cui, prima di dire stupidaggini, sarebbe bene interrogarsi: ma se non si condannano costoro, che si dovrebbe condannare? Gli aquilani per avergli dato retta? O all’italiana, si dovrebbe chiudere tutto a tarallucci e vino?


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