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Commento di Renzo Riva

su La corsa al nucleare nel Golfo Persico - Aggiornamento


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Renzo Riva Renzo Riva 2 ottobre 2012 00:36
Riporto quanto ha scritto Edoardo Cicali referente del
C.I.R.N. per la Toscana (Comitato Italiano Rilancio Nucleare)

http://www.archivionucleare.com/index.php/2012/06/04/bufale-nucleari-fukushima/#comment-35741

Giappone, addio al nucleare nel 2030….una sega!

I giornalisti, prima di dare notizie roboanti come quella che da il titolo a questa discussione, dovrebbero informarsi meglio o, almeno, vedere ciò che sta veramente dietro ad illazioni e sparate passeggere. La verità è che nonostante il governo giapponese e nonostante l’annuncio del 15/09 u.s. relativo alla progressiva fine della produzione nucleare entro i prossimi 30 anni, ha fatto sapere poco dopo che non ha intenzione di revocare la licenza per la costruzione di tre nuovi reattori già in cantiere. “Non pensiamo di ritirare il permesso già accordato dal ministero”, ha dichiarato il ministro dell’Economia, del Commercio e dell’Industria, Yukio Edano. Due dei tre reattori in questione sono in costruzione ad Aomori, nel nord del paese, dove il ministro è stato ieri in visita. Edano ha comunque precisato che, una volta costruiti, l’attività dei tre reattori sarà sottoposta alla approvazione di un’apposita Commissione creata dal governo per il controllo dell’industria nucleare. La notizia è stata pubblicata sia dal Corriere sia da La Stampa il 16 settembre scorso.
Addirittura (questo in pochi lo hanno sottolineato) il governo nipponico ha sì confermato l’uscita dal nucleare, ma posticipandola al 2040 o comunque a quando le tecnologie per l’utilizzo delle rinnovabili e/o combustibili fossili permettano l’accantonamento definitivo dell’energia dall’atomo: Gli ambientalisti sono subito insorti perché a queste condizioni vuol dire che il Giappone non abbandonerà MAI l’energia nucleare: lo confermano i tre reattori di cui sopra, impianti da 1350 MW (ABWR Hitachi) che rimpiazzeranno i vecchi reattori di taglia da 480 Mw a 780 MW)
Non prendiamoci in giro, il Giappone, essendo privo di giacimenti di combustibili fossili come l’Italia, senza il nucleare si ridurrebbe come noi se non peggio, con un bolletta del luce e gas altissima, dipendente in tutto e per tutto dai fornitori esteri di gas, petrolio e carbone– tra i quali l’odiata Cina che ha in cantiere 26 nuovi reattori – con risultati drammatici per quel che riguarda l’industria manifatturiera del paese. I giapponesi lo sanno benissimo ma devono ancora far passare la paura del dopo Fukushima. Solo noi italiani ci facciamo prendere in giro dai tanti ambientalioti in malafede…intanto Il 16 luglio gli abitanti della regione hanno potuto finalmente riprendere la più tipica delle abitudini estive: un bagno al mare.
Per la prima volta dall’incidente nella centrale nucleare, infatti, una spiaggia della zona è stata aperta al pubblico: quella di Nakoso, nella città di Iwaki, a circa 65 chilometri a sud della centrale. L’evento, nel pieno della calda estate giapponese, è stato festeggiato da oltre 1000 bagnanti che si sono riversati festosi sulla sabbia.

Edoardo scrive:
28 Settembre 2012 alle 09:56
Mi spiace degli errori di ortografia dovuti alla fretta e al fatto che ero in treno con un PC portatile; L’ultimo pezzo in grassetto di riferisce alla spiaggia a 65 km dal sito di Fukushima.

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