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Commento di

su La carta di intenti del PD "Italia. Bene Comune" spiegata ai comuni mortali


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3 agosto 2012 00:12

La ricetta esiste già non è ne magica ne difficile, bastaapplicare il buon senso del padre di famiglia. Se una famiglia non arriva a fine mese si tagliano le spese non si mandano i figlia borseggiare a gente in giro. Questo Governo, con il benestare di Bersani, Casini e Alfano invece ha scelto la via del borseggio pubblico, inasprendo le tasse (senza ottenere beneficio tra l’altro visto che il debito pubblico è ai massimi storici).

Direte, è facile dire tagliamo ma cosa si taglia? L’ospedale per il vecchietto?

Invece è facile dire cosa tagliare, cio che manca è la volonta politica di farlo:

1. Eliminazione definitiva di TUTTE le provincie riversando sui comuni le competenze di viabilità e scuola e sulle regioni quelle di ambiente e lavoro.

2. Ristrutturazione dei corpi di polizia creandono UN SOLO CORPO come hanno tutti i paesi del mondo, diviso in dipartimenti. Adesso abbiamo 9 corpi di polizia (10 con i vigili urbani) che necessitano per ogni città di 10 caserme, 10 amministrazioni, 10 comandanti ecc. ecc.

3. Eliminare le regioni a statuto speciale che sono solo dei pozzi neri senza fondo e non sono piu giustificate dai tempi moderni, semmai si puo dare piu potere alle regioni per venire incontro a problemi di multi lingua o di convinvenza etnica.

4. Eliminazione, nella PA di tutte le consulenze esterne, ci sono a libro paga delle varie amministrazioni professionisti di ogni tipo, geometri, architetti, ingegneri, avvocati ecc. non c’è nessun bisogno di consulenze esterne, semmai c’è bisogno di avere piu qualità nelle assunzioni ma questo è altro discorso.

5. Rivisitazione al ribasso delle deroghe fiscali per quanto riguarda case del popolo, circoli mcl, arci, circoli culturali, cooperative ed ogni altra associazione che gode di dette deroghe ad esclusione delle associazioni di assistenza (ambulanze, anziani ecc). Non si capisce perche queste associazioni e sono migliaia sul territorio nazionale godano di agevolazioni fiscali quando non sono altro che imprese commerciali o di servizio.

6. Eliminazione dei cosiddetti enti inutili già individuati per legge ma ad oggi ancora attivi. Sono circa 107 e costano allo stato milioni di euro al mese.

7. Eliminare il finanziamento all’editoria che nel 2011 è stato di 210 milioni di euro. Un giornale se vuole continuare a vivere deve vendere, cosi firse i suoi giornalisti si daranno da fare a cercare qualche inchiesta vera invece di limitarsi a copiare ricamandoci sopra le notizie che arrivano dalle agenzie di stampa.

8. Privatizzare immediatamente tutte le municipalizzate che non hanno nessuna ragione di esistere e costano soldi immensi agli enti locali. I servizi deve erogarli il comune oppure darlo in appalto con gara pubblica annuale e risultato pubblicato a trasparenza dell’operazione.

Mi fermo qui ma solo per nn tediare troppo chi legge con un articolo troppo prolisso, come vedi la ricetta è facile da attuare ma manca la volontà politica. La crisi è solo una scusa che permetterà al governo di falciare tutti i diritti sociali e le conquiste fatte da 80 anni a questa parte, con buona pace di quel partito che si sciaqua la bocca sempre con la parola lavoratori.


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