Scusino i lettori se non depuro i testi sotto riportati ma sinceramente il senso è più che comprensibile anche se non aderente al 100% alle preoccupazioni espresse
dall’autore Paolo Borrello
Miei interventi su:
e su
Perché non parliamo pure delle aree coltivate a granaglie per la produzione di bio-carburanti?
Il lettore rilegga la pagina 9 del mensile "Il Piave" e quanto scrivevo nel settembre 2007.
Una ricerca veloce nell’archivio de "Il Piave" e potrà scaricare l’intera pubblicazione mensile.
Dia pure una letta anche agli articoli a fianco di Benedetto Della Vedova e di Margherita Hack.
Vogliamo parlare di ricerca sulla genetica delle varie granaglie per ottenere delle coltivazioni che resistano alla siccità e più produttive?
La siccità ha accompagnato la storia dell’umanità e se ne trovano registrazioni tramandate in tutti gli archivi, dalla Bibbia fino ai giorni nostri ed il nomadismo ne era una delle conseguenze: le popolazioni si spostavano non per sport o loisir ma alla ricerca, talvolta disperata, di cibo.
Sapete perché importiamo prodotti agricoli e alimentari in genere dalla Germania e le patate dall’Egitto dove fanno due raccolti all’anno?
Per poter pareggiare la nostra bilancia dei pagamenti se vogliamo esportare macchinari ed altre merci colà.
Da "Il Piave" mese di settembre 2007 pagina 9.
- IL CORSIVO -
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LA POLITICA
ENERGETICA DEI
VERDI AFFAMERÀ
IL MONDO
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La produzione di bio-carburanti (bio-diesel e bio-etanolo) richiede l’utilizzo di semi oleaginosi (soia, mais, colza ecc). È notizia di questi giorni che i prezzi delle granaglie dei semi oleaginosi sono quasi raddoppiati nelle contrattazioni di borsa del mercato agricolo di Chicago. Immediatamente in Italia sono stati aumentati i prezzi al consumo dei derivati, pane e pasta, prima ancora dell’aumento dei prezzi delle relative farine. In Messico è scoppiata quasi una rivolta popolare per l’aumento vertiginoso del prezzo delle "tortillas", il tipico pane a base di mais localmente consumato. Queste sono le avvisaglie di quello che accadrà fra poco a livello planetario. Per l’inverno si prevedono aumenti dei prezzi, generalizzati per il latte e suoi derivati, ancorché per le carni in conseguenza all’aumento degli insilati, mangimi ecc. entro la forbice dal 10% al 20%. La richiesta delle granaglie per la produzione dei bio-carburanti ha determinato uno squilibrio nel mercato delle contrattazioni; la conseguente loro penuria ha prodotto l’impennata dei prezzi, per la legge della domanda e dell’offerta.
Possiamo ben dire ed affermare che la protervia dell’ideologismo ecologico dei Verdi affamerà l’intera umanità e segnatamente i già diseredati del nostro pianeta.
Come potranno la FAO e l’ONU fare fronte alla fame nel mondo? Tutte le previsioni e gli interventi da loro effettuati non hanno realizzato nemmeno il 20% dei programmi e degli impegni assunti in passato.
Renzo Riva