Stavo per votare l’articolo come "non interessante", ma poi mi sono fermato.
In effetti, l’articolo è interessante ma, su argomenti importantissimi , è poco informato e piuttosto fuorviante. Soprattutto: è terribilmente semplicistico.
Che un serial killer non abbia un’empatia ben sviluppata è un fatto scontatissimo, non c’è alcun bisogno di farci sopra ricerche con risonanza magnetica funzionale.
Ma ci sono serial killer, come i nazi nei campi di sterminio, che fondamentalmente erano dei sadici, cioè "ci godevano" o perlomeno si arrapavano a far soffire gli altri: non avevano un’empatia scarsa, ce l’avevano invece gravemente distorta.
L’ultima frase dell’articolo dimostra, da parte dell’autore, non solo scarsa empatia, ma soprattutto scarsa comprensione:
"I neuroscienziati stanno proponendo un modello secondo il quale alla
radice dei delitti di alcuni dei piu spietati assassini non ci sia
malvagità, bensì una disfunzione cerebrale che li fa crescere e vivere in un mondo privo di emozioni".