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Commento di

su "La casa sopra i portici" di Verdone. Di bello solo il titolo


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15 aprile 2012 15:57

Non me la prendo a cuore per Verdone perchè neppure lo conosco e non ho visto neppure tutti i suoi film. Me la prendo con quella sua puerile paginetta (perchè non è una recensione) da scolaretto di prima media. Visto che le piace tanto quel "sublime" cinema, mi è sembrato Pierino che scrive sulla lavagna "La maestra è una zoccola!". Un giudizio come il suo l’avrei dato io a dieci anni! Mi sembra Massimo Bertarelli quando nel cine-salotto di Marzullo critica (?) un film dicendo sempre che è una boiata.
Quella sparata finale che ha scritto è ridicola e non se ne rende neppure conto. Ma si guardi bene i suoi libri (onore alle copertine, sempre piene di tette e culi) e poi ne riparliamo di ciò che la gente vuole, di chi è cretino e chi no.
Povero Verdone, ha avuto la sfortuna di essere letto dopo che lei aveva faticato tanto a tradurre il cubano Cabrera Infante. Ha ragione, la sua fine sensibilità di traduttore, sospesa tra Italo Calvino e Oreste Del Buono, non poteva sopportare la banale semplicità del libro incriminato. Insomma, Verdone è stato l’agnello da sacrificare sull’altare della sua frustrazione. Tutto chiaro.
Buon suggerimento il suo. Mi faccio una scorpacciata di Fellini, Hitchcock, Kubrick, Kurosawa, poi prendo il suo "Il cinema di Luigi Cozzi" (e pensare che Fritz Lang ha aspettato trent’anni per avere un Castoro), lo leggo e scrivo una recensione dicendo che è una cagata pazzesca. Poi giustifico tale recensione perchè poco prima avevo fatto un’overdose di maestri del cinema. Direbbe Mughini: "eaddaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii".
   
  


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