Uno dei parametri di base, se vogliamo parlare di "banda larga" (e, di seguito, digitalizzazione) si chiama BMG: Banda Minima Garantita. Di fatto è la misura di quanto può davvero essere efficiente una connessione e/o un Provider. Non è un caso che il 100% dei contratti "retail" (quelli domestici) non ne fa nemmeno il minimo accenno tant’è che, quando se ne parla con le persone che ti telefonano a casa da parte dei Provider per proporti i loro contratti, ne escono cose buffissime (al punto che, per fare un esempio, Fastweb garantirebbe, su un contratto casalingo, "7 mega di banda minima garantita": ho fatto presente che, in quel caso, il contratto avrebbe potuto prevedere una spesa mensile di 2-3mila euro in luogo dei 20-25 che proponevano, ma era chiaro che non conoscevano il significato di BMG).
Più semplicemente: i Provider, oggi, si contendono il mercato a colpi di "velocità di punta"... che è, sì, una cosa simpatica, se non fosse che la durata per cui questa è ottenibile, in genere, si misura in "minuti al mese" (perchè, per l’appunto, è "di punta": nessun mezzo va, mai, per tutto il tempo alla velocità di punta). Quindi la velocità "di punta" (o "raggiungibile") è semplicemente una comoda foglia di fico dietro la quale nascondere il proprio operato normale: ad es. puoi andare alla "velocità di punta" se, per un caso strano quanto anomalo, TUTTI gli altri utenti della rete del Provider in quel momento stanno dormendo e/o sono disconnessi, cioè se sui suoi canali ci sei solo tu... cosa che accade, in media, con la stessa frequenza con cui la cometa di Halley si avvicina alla Terra. Questo perchè, se è vero che i "canali" sono veloci, è anche vero che se li si usa in una moltitudine-per-canale, il tempo che la rete dedica ad ognuno si restringe in modo impressionante: è come un’autostrada (tradizionale), se ci vai quand’è vuota puoi anche raggiungere (teoricamente) i 300 km/h, ma prova a farli ad agosto, durante le grandi partenze.
Quando iniziamo a parlare di BMG invece le cose si fanno più difficili, per i Provider, in quanto c’è qualcosa che (finalmente) devono "garantire": garantire significa che se, per qualsiasi motivo, non raggiungo nemmeno la velocità minima e/o se navigo al di sotto di questa per più di un tot, mi devono risarcire, generalmente con sconti in bolletta, anche se una ditta potrebbe chiedere anche danni da "mancato guadagno".
Quindi è sulla velocità minima, non sulla massima, che si può valutare la qualità di un Provider. A titolo di esempio: ho un contratto, dal 2003, come "piccola azienda" (anche se sono un privato), con un Provider di Roma che, per 90 euro/mese, mi fornisce IP fisso, BMG di 512 Kbps ed un servizio di assistenza quali non ne ho mai visti (ed a mia volta ho operato nel settore per una decina d’anni). Chiaramente mezzo mega/secondo è la velocità minima: in genere la mia connessione regge 8 MB/sec "sustained" (cioè con download anche di 5-6 GB). Il mio caso è significativo solo come esempio: un utente comune dell’IP fisso non se ne fa nulla, mentre la BMG gli interessa comunque. Parliamo quindi di tariffe sui 30-40 euro/mese. Pagare 35 eu/mese per avere qualcosa di qualità è di certo meglio che pagarne 20 per avere un "quasi nulla".
Iniziamo ad introdurre, per legge, la BMG nei contratti dei Provider, dopo di che potremo davvero parlare di "banda larga".
Il resto poi, non dico che verrà da sè, ma se iniziamo a progettare la macchina del futuro e non pensiamo alla benzina finisce che poi non potrà correre.