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Agenda digitale: lavoriamoci insieme

Dopo aver costiuito la cabina di regia, è stata stilata una prima bozza dell'Agenda digitale, dove sono compresi i diversi gruppi di lavoro che dovranno occuparsi di vari temi: dalla banda larga al potenziamento dell'ecommerce, dalla smart cities ai corsi di alfabetizzazione IT.Ognuno che abbia a cuore l'argomento non faccia mancare il suo apporto.

Il decreto per dotare l’Italia di una essenziale Agenda digitale dovrà essere varato verso la fine di giugno, ma già risultano chiari gli obiettivi delineati affinché questo progetto veda la luce nel più breve tempo possibile.

Come riportato qualche giorno fa dal corriere delle comunicazioni il testo prevede la banda larga di base per tutti, entro il 2013, e quella ultraveloce entro il 2020 almeno per il 50% della popolazione, così come previsto dagli obiettivi dell’Ue. Bisognerà poi puntare sulle smart cities, ritenute fondamentali per far ripartire la produzione industriale dei centri urbani, e sull’e-commerce, dove in Italia si registrano progressi rispetto agli anni scorsi, ma si scontano ancora ritardi rispetto agli altri Paesi.

Poi ancora, sono previsti nell’agenda, una migliore strategia per il settore ricerca e innovazione, e si punta al massimo della digitalizzazione nella Pubblica amministrazione, per migliorare la gestione dei servizi per cittadini ed imprese. Ultimo tassello necessario per il raggiungimento degli obiettivi sopraelencati sarà il promuovere dei corsi di alfabetizzazione IT, in quanto sono ancora tante le persone ad aver bisogno di una guida per sbrigare anche le faccende più semplici che l’intero web mette a disposizione.

E’ chiaro che nel procedere verso questo obiettivo strategico s’incontreranno per la strada degli ostacoli, talvolta di natura legislativa e altre volte a livello pratico-operativo (o se, preferiamo, chiamiamolo digital divide), ma nell’ambito degli incontri settimanali che si terranno fra i vari gruppi di lavoro non dovrà mai venire meno l’apporto delle singole associazioni, dei gruppi organizzati e dei singoli cittadini, studenti, professionisti che hanno a cuore l’argomento, affinchè presentino le dovute proposte e mettano in evidenza le ulteriori criticità che possono sempre sopraggiungere.

Ma solo con una fondamentale operazione di crowdsourcing riusciremo a rendere veramente efficiente questa agenda digitale, e solo sfruttando al massimo quest’opzione, sarà finalmente possibile vedere, anche in Italia, una rete come volano di sviluppo.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.35) 19 marzo 2012 17:59

    Uno dei parametri di base, se vogliamo parlare di "banda larga" (e, di seguito, digitalizzazione) si chiama BMG: Banda Minima Garantita. Di fatto è la misura di quanto può davvero essere efficiente una connessione e/o un Provider. Non è un caso che il 100% dei contratti "retail" (quelli domestici) non ne fa nemmeno il minimo accenno tant’è che, quando se ne parla con le persone che ti telefonano a casa da parte dei Provider per proporti i loro contratti, ne escono cose buffissime (al punto che, per fare un esempio, Fastweb garantirebbe, su un contratto casalingo, "7 mega di banda minima garantita": ho fatto presente che, in quel caso, il contratto avrebbe potuto prevedere una spesa mensile di 2-3mila euro in luogo dei 20-25 che proponevano, ma era chiaro che non conoscevano il significato di BMG).

    Più semplicemente: i Provider, oggi, si contendono il mercato a colpi di "velocità di punta"... che è, sì, una cosa simpatica, se non fosse che la durata per cui questa è ottenibile, in genere, si misura in "minuti al mese" (perchè, per l’appunto, è "di punta": nessun mezzo va, mai, per tutto il tempo alla velocità di punta). Quindi la velocità "di punta" (o "raggiungibile") è semplicemente una comoda foglia di fico dietro la quale nascondere il proprio operato normale: ad es. puoi andare alla "velocità di punta" se, per un caso strano quanto anomalo, TUTTI gli altri utenti della rete del Provider in quel momento stanno dormendo e/o sono disconnessi, cioè se sui suoi canali ci sei solo tu... cosa che accade, in media, con la stessa frequenza con cui la cometa di Halley si avvicina alla Terra. Questo perchè, se è vero che i "canali" sono veloci, è anche vero che se li si usa in una moltitudine-per-canale, il tempo che la rete dedica ad ognuno si restringe in modo impressionante: è come un’autostrada (tradizionale), se ci vai quand’è vuota puoi anche raggiungere (teoricamente) i 300 km/h, ma prova a farli ad agosto, durante le grandi partenze.

    Quando iniziamo a parlare di BMG invece le cose si fanno più difficili, per i Provider, in quanto c’è qualcosa che (finalmente) devono "garantire": garantire significa che se, per qualsiasi motivo, non raggiungo nemmeno la velocità minima e/o se navigo al di sotto di questa per più di un tot, mi devono risarcire, generalmente con sconti in bolletta, anche se una ditta potrebbe chiedere anche danni da "mancato guadagno".

    Quindi è sulla velocità minima, non sulla massima, che si può valutare la qualità di un Provider. A titolo di esempio: ho un contratto, dal 2003, come "piccola azienda" (anche se sono un privato), con un Provider di Roma che, per 90 euro/mese, mi fornisce IP fisso, BMG di 512 Kbps ed un servizio di assistenza quali non ne ho mai visti (ed a mia volta ho operato nel settore per una decina d’anni). Chiaramente mezzo mega/secondo è la velocità minima: in genere la mia connessione regge 8 MB/sec "sustained" (cioè con download anche di 5-6 GB). Il mio caso è significativo solo come esempio: un utente comune dell’IP fisso non se ne fa nulla, mentre la BMG gli interessa comunque. Parliamo quindi di tariffe sui 30-40 euro/mese. Pagare 35 eu/mese per avere qualcosa di qualità è di certo meglio che pagarne 20 per avere un "quasi nulla".

    Iniziamo ad introdurre, per legge, la BMG nei contratti dei Provider, dopo di che potremo davvero parlare di "banda larga". Il resto poi, non dico che verrà da sè, ma se iniziamo a progettare la macchina del futuro e non pensiamo alla benzina finisce che poi non potrà correre.

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