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Commento di Raimondo I.

su Spirito, respiro, riflessioni sulla morte di Eluana


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Raimondo I. 13 febbraio 2009 15:05

Diritto alla vita, diritto alla morte: vetrina per politici politicanti e gionalisti in passerella.
Premesso che credo e sono per la vita e pur non volendo entrare nel merito delle scelte dei familiari e di coloro che hanno deciso per Eluana, sono molto dispiaciuto della Sua morte e di come essa è avvenuta.
Mi vengono comunque alla mente alcuni versetti tratti dal Vangelo di Matteo (25 - 41 e seguenti) "Via lontano da me, maledetti......perchè ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare.....ho avuto sete e non mi avete dato da bere..."
Sono disgustato da come tutta la vicenda sia stata trattata, senza voler fare alcuna distinzione di parte e schieramento, da tutti i nostri politici politicanti .
Si sono infatti tutti impossessati della problematica con estrema e cinica ipocrisia. Partecipazioni ai talkshow, dibattiti, interviste quant’altro solo per visibilità, per urlare,per blatterare o meglio imporre e sottolineo imporre le proprie idee o ragioni ( non so se tali si possono chiamare) e senza alcun vero rispetto per l’essere in questione, in nome di un presunto "accorato e sentito" no alla morte.
Ma che cosa significa il no alla morte quando conseguentemente ciò non è seguito dal sì alla vita?
Perchè non si usa lo stesso fervore ed attenzione verso i più deboli, verso coloro che vivono il loro dramma in silenzio, senza visibilità, lottando da soli, giorno dopo giorno per la sopravvivenza?
Parlo ad esempio degli handicappati e le loro famiglie, lasciate sole a combattere per la vita contro le barriere, l’indifferenza, l’ostruzionismo scolastico, gli enti le strutture pubbliche che dovrebbero intervenire a loro favore secondo Legge, le cooperative, non fà differenza se rosse o biache, che sono chiamate a servire ma il più delle volte fanno solo i propri interessi e guadagni, coperte e protette non si sà da chi o forse si sà molto bene.
Parlo ad esempio degli ammalati terminali, dirottati se non imposti alle proprie famiglie con lusinghe di assistenza e poi per essere di fatto abbandonati e abbandonate dalle strurrure che si sono liberati di loro.
Mi sono care, tra le altre, due persone afflitte dalla SLA cui sono state rifiutate ,e continuano ad esserlo, assistenza adeguata, medicinali e cure che potrebbero alleviare la loro sofferenza!! Forse perchè tuttto ciò troppo costoso e senza alcun ritorno in visibilità?
Dove è qui il no alla morte ed il sì alla vita?
Quante persone vogliono vivere e gridano il loro sì alla vita?
A quante di loro viene data una risposta, un interessamento?
Nulla, perchè tutto questo non fà notizia, non fà auditel, non fà scoop nè vendere più copie!!
E’ radicato ormai il gusto, il senso del negativo....il positivo non è considerato neanche se c’è di fronte una vita.
Quando ci si renderà conto che il positivo è l’amore, è l’accettazione incondizionata dell’altro, del diverso,del sofferenre?
Quale risposta è data loro?
Se è vero che ci sono 2500 casi come quello di Eluana, perchè non dire quanti casi ci sono che invece invocano la vita?
Non è emblematico questa omissione?


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