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Commento di andrea boschi

su Spirito, respiro, riflessioni sulla morte di Eluana


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andrea boschi 13 febbraio 2009 12:35

Carissima, capisco la tua rabbia e le tue domande sono spesso le ie domande.
Ma visto che hai parlato di libero arbitrio credo che Eluana avrebbe dovuto decidere come doveva finire la SUA storia ...
A proposito di corpo e di anima, di mobilità e di immobilità, mi permetto di raccontare la storia di una miglia che abitava nel mio vecchio quartiere.
Io conoscevo da anni Stefano perchè frequentavamo la stessa parrocchia, anche se in ambiti diversi.
Ci si fequentava poco e non conoscevamo bene le rispettive vite private.
Un giorno venni a sapere che aveva una sorella che viveva da anni in stato di coma.
In quel periodo facevo del volontariato e mi interessavo anche di assistenza ai malati.
Cercai allora di trovare il modo di parlare con lui di questa sorella alla quale volevo offrire il mio conforto, sapendo che i malati spesso (anzi, molto spesso) sono lasciati soli nelle loro case.
Lui mi ringraziò con un sorriso e mi disse che fortunatamente sua sorella non era mai sola avendo un gran via-vai di persone che la andavano a trovare durante la settimana.
In più, loro, come familiari, avevano un amore così grande per quella bambina che non la lasciavano mai sola .. non credo facessero vacanze da anni.
Mi raccontò che si era laureato studiando ad alta voce accanto a lei e che aveva cercato e trovato tanti modi per farla sorridere e per interpretare il suo annuire o dissentire delle cose.
Quando questa ragazza morì, aveva 14 anni, dei quali la maggior parte passati in stato di coma.
Eppure, parlando con Stefano dopo i suoi funerali, mi disse che dal giorno della sua morte si era creato un vuoto enorme nella loro famiglia perchè sua sorella era un polo di amore così grande che quando era in vita (quella che alcuni dicono "non vita") era riuscita a far superare loro ogni problema, ogni fatica, ogni tristezza.
Provo a pensare alla fatica di pulirla, lavarla, curarla dai decubiti e quant’altro hanno dovuto fare per farla sentire "viva" e non "morta".
Mi disse che non era stato per niente facile fare tutto quello che avevano fatto per lei, con tutte le rinunce che ciò aveva comportato per loro ... ma lo avevano fatto volentieri e con amore perchè lei era VIVA e non avevano mai avuto modo di capire che volesse MORIRE, pur vivendo in quelle condizioni.
Mi aveva anche detto che lui non avevav mai pensato all’eutanasia.
Ciao e buona giornata a tutti.
Andrea

 


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