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Commento di

su Caso Schettino: l'oblio del perdono


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7 febbraio 2012 11:36

"Sono daccordo con te, Paolo e siamo in maggioranza." 


Leggo una nota di incertezza nel commento, resa ben evidente dall’appello al principio di riprova sociale. Come se la maggioranza avesse ragione per principio. La risibilità dell’argomentazione sottolinea la debolezza della tesi.

Faccio presente che qualsiasi cosa sia stata "sviscerata" e mostrata ai media quasi sicuramente non ha alcun valore probatorio, altrimenti sarebbe stata secretata come sempre avviene quando si fanno le indagini. Ho seri dubbi che la telefonata tra Schettino e De Falco sia stata resa disponibile ai media dagli inquirenti. Oddio, forse per i processi mediatici è molto utile.

"non abbiamo fatto nessun mostro, quello é solo merito suo. Eh si! meno male che ci rimane la parola per poter esprimere la nostra indignazione"

Finalmente qualcuno che non resiste al politically correct e chiama Schettino mostro. In fin dei conti qui non si discute la sua responsabilità ma il sacrosanto diritto all’odio del popolo del web. O meglio, si cerca di sottolinearne retoricamente le responsabilità in modo assolutamente superfluo, per giustificare l’uso di toni e termini che non sono indice di serenità personale, ma che proprio non si riesce a trattenere, devono sfogare. Prima o poi qualcuno comincerà a chiedersi il perché, cosa stia succedendo. Mala tempora currunt. 

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