Ahinoi, se continuiamo a guardare al dettaglio perdendo di vista il processo più profondo, si rischia di prendere abbagli.
Non servono più taxi, servono più investimenti pubblici per costruire metropolitane, questi sono investimenti che creano ricchezza e posti di lavoro qualificati, il settore servizi non crea ricchezza, la sposta.
Ciò che dovrebbe spaventare – ma ormai non più sorprendere – è che
tra i politici e i mass media ben pochi osano mettere in discussione il
teorema proposto dai grandi centri finanziari internazionali e dai loro
rappresentanti nelle banche centrali: più liberismo = più crescita.
Non è stato proprio questo modello a provocare la crisi?
Ci è stato detto che le banche dovevano competere a livello
internazionale, e quindi bisognava ridurre le regole per permetter loro
di giocare con i derivati e investire nei comparti più rischiosi; che
era necessario mettere i propri risparmi nei titoli azionari, per
agganciare la grande volata delle borse.
Ma la realtà è che il modello liberista cerca il guadagno facile
nell’immediato, ignorando le conseguenze sulla popolazione a medio e
lungo termine.
www.nobigbanks.it