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Commento di

su Israele, l'Islam e la Democrazia


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19 dicembre 2011 23:48

Non credo di richiamarmi alle regole della democrazia per "convalidare la situazione" per il semplice fatto che la situazione è quella che è e non ha alcuna necessità di essere convalidata. Alla situazione esistente mi rapporto per cercare di capici qualcosa.
Pensare di avere a che fare con una situazione "altra" è semplicemente un ragionare su un qualcosa che attualmente non esiste.
I "diritti degli altri popoli che vi abitavano da secoli" o coincidono con i diritti della minoranza arabo-israeliana oppure stiamo parlando del conflitto arabo-israeliano nella sua ampia articolazione che è questione diversa dalla polemica sul diritto o meno di Israele di definirsi Stato "ebraico".

La situazione reale e attuale è che esiste uno stato che si chiama Israele, che si definisce "ebraico" e, per via di questa definizione, si attira accuse di razzismo. I suoi abitanti di etnia araba sono discriminati ? è uno stato che pratica l’apartheid sui suoi cittadini di minoranza ? Oppure deve semplicemente abrogare la definizione di "ebraico" mentre la Siria ad esempio ha tutti i diritti di definirsi repubblica "araba" anche se la sua minoranza curda araba non è ?

Mi rendo conto che la situazione è estremamente complessa, ma credo che vada distinto il problema interno allo stato israeliano da quello del conflitto con gli arabi esterni allo stato stesso (palestinesi di Gaza, della West Bank, della dispora e arabi degli stati confinanti).

In caso contrario si mette semplicemente in discussione il diritto alll’esistenza dello Stato attuale a favore di uno stato arabo con una minoranza ebraica al suo interno che però è argomento diverso da quello che ho cercato di affrontare (e anche piuttosto astratto, direi).

Fabio DP


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