Quella frase che lei ha abbreviato aiutava a centrare meglio la discussione se non fosse stata abbreviata. parla infatti di atti coniugali e non di un generico utilizzo della sessualità come l’articolo lascia intendere, in quanto per la chiesa quello non è ammissibile a priori fuori dal matrimonio, visto che fuori dal matrimonio l’unica strada proposta dal magistero è la castità e non viene certo dibattuto se usare o no il preservativo, infatti quella non è materia di fede ma lì si scende ad altri livelli.
Per quanto attiene il matrimonio cristiano ciò che l’umanae vitae propone non è per niente ridicolo ma piuttosto rientra in una categoria di fede. Usare infatti del matrimonio nella maniera voluta da questa enciclica non dico sia eroico ma sicuramente comporta una certa fede.
Riguardo al fatto che la chiesa proponga l’astinenza fuori dal matrimonio ed ancora che proponga l’astinenza agli sposi che per gravi motivi vogliano rimandare una gravidanza non mi pare che lei ci sia arrivato o che lo accetti dato che l’articolo si allontana vistosamente da un uso cristiano della sessualità e pone come scelta privilegiata l’uso dei preservativi anzichè l’astinenza.