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Commento di marco cuppoletti

su Com'era verde la mia valle. Riotta: la rete cancella l'opinione pubblica


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marco cuppoletti 2 febbraio 2009 20:55

qui di seguito una mia lettera inviata al direttore Riotta:

 

Roma, 21 gennaio 2009

 

Gentile Direttore,

 ho letto con profondo interesse il suo articolo pubblicato lunedì 19 u.s. dal Corriere della sera dal titolo “la rete cancella l’opinione pubblica”; mi permetto di scriverle e mi perdonerà se dissento in larga parte dalle sue considerazioni.

 

Ovvio che questo a lei poco interessi, per usare un eufemismo, così come è ovvio che, purtroppo, non risponderà a questa mia E-mail, destinandola rapidamente al cestino.

 

D’altronde lei è il direttore del TG1 ed io soltanto un sociologo attento ai fenomeni della comunicazione, che altro mezzo non ha, per esprimere la sua opinione, come tanti altri del resto, che uno dei miliardi di Blog presenti in rete.

 

Lei sa meglio di me che il sistema sociale della comunicazione è in continua evoluzione, analogamente ad un sistema cellulare ( Maturana e l’autopoiesi cellulare ; Luhmann e i sistemi sociali) ove, io dico fortunatamente, un ente sociale o men che meno un singolo può oggi intervenire con presunte funzioni regolatorie o peggio, con la convinzione di disporre della verità assoluta.

 

Mi piace pensare ai processi della comunicazione e all’opinione pubblica con l’immagine che altri hanno già dato, quella di un mare increspato, in continuo movimento, impossibile da circoscrivere in un recinto di regole assolute.

 

Davvero, credo che il giornalismo italiano dovrebbe finalmente abbandonare il baluardo dell’oggettività, oramai divenuto fragile ed ammettere, se si vuole intraprendere per il futuro un dibattito eticamente e moralmente corretto su questi temi, che l’informazione, ossia “la messa in forma” di un fatto accaduto è inevitabilmente una rappresentazione soggettiva del giornalista.

 

Lei è, a mio giudizio, un autorevole giornalista, proprio perché ci racconta le cose viste con gli occhi soggettivi della sua grande preparazione e cultura ed è per questo che molti, aderendo alla sua opinione, giustamente la seguono.

 

Se si convenisse su questo basilare concetto, verrebbe poi facile considerare che l’opinione pubblica esiste e si esprime con ogni mezzo, rete compresa e che forse bisogna ammettere che esistono molte verità, tutte con pari dignità di esistere.

 

 

Con grande stima

 

 Marco Cuppoletti

 

 


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