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Commento di Libero Mercato

su Innalzamento dell'età pensionabile: così si ammazzano gli anziani


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Libero Mercato Libero Mercato 27 ottobre 2011 11:39

L’articolo è falso e pretestuoso. Addirittura si sostiene la tesi che innalzando di due anni l’età pensionabile si rischia un aumento della mortalità degli ultrasessantacinquenni. Ma che modo è di affrontare il dibattito??? 

1) Dall’aumento sono escluse le categorie dei lavori così detti "usuranti". 
2) L’Italia è attualmente uno dei paesi con la migliore qualità della vita nel mondo, con una larga fascia di popolazione di over 65 in buona salute ed addirittura di over 80 con ancora discrete aspettative di vita (Fonti Istat).
3) La scarsa natalità e la precarietà del lavoro stanno gradualmente invecchiando la popolazione italiana. Sempre secondo l’Istat, se nel 1960 la quota di over 65 era il 14% della popolazione, oggi siamo oltre il 30% ed arriveremo al 2050 con un rapporto 50-50. Questo significa che lo Stato deve mettere mano al portafoglio per mantenere un esercito di pensionati, e la spesa sanitaria in rapporto al Pil aumenterà di almeno 2 punti percentuali (si parla di miliardi di euro, ndr). 
4) Oggi con il nuovo metodo contributivo di calcolo della pensione, varato con la riforma Dini del 1995, la maggior parte dei giovani lavoratori o di coloro che non abbiano maturato almeno 18 anni di contributi prima del 95 rischiano realmente di trovarsi con pensioni da fame, in media del 30-40% in rapporto all’ultimo stipendio (per i dipendenti pubblici) e meno del 20% per i privati. Lo stesso direttore dell’Inps Mastropasqua mesi fa denunciò le enormi difficoltà dell’Inps per elargire le future pensioni.
4) L’articolo è ridicolo, perchè la riforma non obbliga chi è già in pensione a tornare a lavorare (???) ma si applica su chi è adesso al lavoro e al massimo allarga le finestre di mobilità di un anno e mezzo. 
5) Pensare che aumentare di due anni l’età pensionabile sia uno stillicidio, significa non aver compreso affatto il problema, e continuare a difendere uno status quo che ha visto per decenni elargire baby pensioni e assegni in proporzione all’80-90% del proprio reddito.
Soprattutto restano fuori dalle preoccupazioni dell’autore dell’articolo i milioni di precari e lavoratori dipendenti che avranno notevoli difficoltà nei prossimi decenni a percepire una pensione dignitosa. Spero che almeno lo stesso autore non sia così giovane, altrimenti si dà convinto la zappa sui piedi. 
6) Aumentare di appena due anni l’età pensionabile, come ci chiede l’Europa e avviene già in molti paesi, è il minimo che si possa fare. Un patto sociale indispensabile per evitare che un esercito di pensionati debba essere mantenuto da un esercito di precari che non avranno mai lo stesso trattamento in futuro. 

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