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Commento di killego

su Io è un altro. Internet modifica la percezione della nostra identità


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killego 31 gennaio 2009 00:01
Ho apprezzato molto il tuo articolo, e mi viene da chiedermi come mai sia esplosa questa “moda” soltanto adesso considerando che la rete, potenzialmente, poteva offrire le stesse opportunità già un decennio fa. Non è passato molto tempo da quando internet “proponeva” come allettante prospettiva quella di celare la nostra identità dietro un avatar, l’alter-ego virtuale per eccellenza, con caratteristiche mutevoli (dietro una maschera si può fare qualunque cosa, niente regole, niente timori, niente tabù) più simili al nostro essere ideale piuttosto che reale.
Questa affascinante possibilità ha rappresentato sicuramente una delle sue più intriganti sfaccettature, quella che probabilmente ha contribuito ad accalappiare nella rete, è il caso di dirlo, il maggior numero di utenti.
Più precisamente, la domanda è perché soltanto oggi lo si utilizza in questo senso, non celando più la propria identità ma mettendola a disposizione di tutti?
Sono d’accordo che, in molti casi, l’immagine proposta resta “snaturalizzata” perché filtrata dal nostro intrinseco narcisismo, ma adesso ci si gioca la faccia!!! La risposta potrebbe risiedere nel desiderio di autoaffermazione che è mutato nel giro di un decennio in necessità, sintomo forse di un’insicurezza dettata dai tempi.
 
non c’è più l’uomo qualunque, tutti sono qualcuno, tutti sono in vetrina.
Io diventerò qualcuno, non studierò non leggerò, a tutti voi dirò di no. Ecco perché diventerò qualcuno.
Se vuoi parlare un po’ con me ti devo addare al mio myspace. (in vena di citazioni scomodo un semplice ma sempreverde Caparezza)

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