Castelli è un mediocre, mai all’altezza del compito affidatogli. Il problema è il vuoto intellettuale e professionale espresso dagli uomini della Lega. Un partito inventato dagli industriali lombardi, per scrollarsi di dosso, finalmente, a muro di Berlino caduto, il sinistrismo delle proprie maestranze, indirizzandone l’attenzione contro gli immigrati e lo statalismo romano.
Sacconi è un’altra cosa. Un prodotto vergognoso del partitismo italiano e, purtroppo dell’ultima stagione di un socialismo nostrano che raggiungendo il potere aveva perso ogni residuo legame con la propria ragion d’essere.