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Commento di

su Perché credo che Arrigoni se la sia andata a cercare


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9 luglio 2011 12:50

Questo articolo mi fa molto arrabbiare. Io non sono un giornalista, e neanche un viaggiatore. Non sono mai stato in Palestina, tanto meno in un paese a maggioranza mussulmana. Tu, signora che scrivi questo articolo, spero che tu ci sia stata. Solo così potresti permetterti di affermare che alcune culture islamiche stanno vivendo il loro medioevo. Inoltre denoti un visione della storia con cui sono in totale disaccordo: le nostre conquiste sociali si sono consumate con incredibli sacrifici di altre parti del mondo, e nel complesso la storia non sta progredendo. Le sofferenze dei popoli, perché essi sono sempre vittime, non sono dovute la religione che hanno, e nemmeno la cultura che hanno ricevuto dai loro antenati. Io non sono nemmeno uno storico, eppure so che nei secoli le civiltà a maggioranza mussulmana sono state spesso esempio sociale e culturale per l’Europa, che ora si fa paladina, in un ascesso di americanismo, di valori che non le appartengono in modo esclusivo.

Io non ho alcun interesse politico e non supporto alcuna civiltà in particolare, anzi non me ne frega un cazzo mi occupo di tutt’altro. Ma le riflessioni sulle culture e sulle religioni le ho fatte, e ho realizzato, con umiltà, che conoscersi e rispettarsi è qualcosa di assolutamente innato ed indispensabile per vivere insieme. Quando a Salonicco, in pieno impero Ottomano, conviveva la più grande comunità ebraica d’Europa con una maggioranza mussulmana ed cristiano-ortodossa non credo che queste diverse culture non si consocessero, non si rispetassero. Poi le guerre, le occasioni politiche, gli interessi dei potenti hanno cambiato le cose. A causa dell’espansionismo cristiano nel mondo in moltissimi luoghi comunità di altre religioni o culture hanno dovuto forzatamente convivere con la nostra, per loro estranea o solo sentita nominare, alcune volte siamo stati accolti come amici e fratelli: in rispota ci sono stati solo stermini, segregazioni vessazioni di ogni tipo, sempre, dovunque. L’Occidente è una civiltà terribile: sta distruggendo il mondo, l’arroganza della sua scienza sta sta cancellando tutto ciò che pensa in modo diverso. Ha trasformato i suo valori in quelli dell’intera umanità.

L’Oriente, l’Islam, non hanno come modello e fede l’assassinio degli occidentali, in Palestina c’è una guerra, tutte le guerre fanno schifo, e sono piene di missili. Prendere le parti di qualcuno in una guerra è tanto assurdo, quanto quasi inevitabile quando vivi in una terra di guerra. Non sono le intere civiltà che vogliono la guerra, esse la subiscono. Non è la civiltà palestinese o araba, o la religione mussulmana che ha ucciso Arrigoni, sono stati quelle persone.

Non sono i popoli che compongono la nostra civiltà ad essere colpevoli. Ogni generazione si trova nella sua epoca, e di essa si fa rappresentante, non si può dare la colpa ai popoli.

Si devono studiare le civiltà, non odiare. La civiltà cui ognuno appartiene, va criticata, va vissuta criticamente, non va odiata.

Arrigoni, brav’uomo, coraggiosamente, senza chidere niente in cambio, ha vissuto con un intero popolo, che lo amava, la gente di Gaza gli voleva bene.

Egli era critico, viveva criticamente la sua civiltà, e quella che lo ospitava, che amava e che per questo voleva aiutare.

Israele fa parte dell’Occidente, non è un paese isolato, e commette crimini terribili contro i popoli che lo circondano. Badate bene, non il popolo israeliano, che esiste, va consciuto e rispettato, lo stato di Israele, che utilizza i valori della religione della sua maggioranza per giustificare beceri interessi politici. Esiste un modo critico di essere israeliano, palestinese, italiano.

Non si può osare criticare una persona che ha vissuta in mezzo alle differenze affermando che se l’è andata a cercare signora scrittrice di questa spazzatura. Tu non conosci niente evidentemente, molto meno di me che sono un ignorante. Io fossi in te, e infatti siccome sono in me lo faccio, rispetterei chi utilizza la sua vita per conoscere, aiutare gli oppressi e viene ucciso perché alcuni sono folli.

Non si può credere che bisogna stare a casa propria perché altrimente dalla tua morte si avvantaggiano chissà quali potenti. I potenti muovono i loro fili, e noi miseri muoviamo i nostri, non ci facciamo guidare da nessuno scegliendo. Arrigoni si è sacrificato certo, ma non per questo è un ingenuo, sciocco o una marionetta, come puoi dirlo signora?

Era uno dei pochisimi occidentali a Gaza, poteva mediare, per noi, una cultura diversa e farcela capire. E’ una perdita terribile, come uomo, e per il ruolo che aveva.

Il mondo è terribile, va vissuto, e ametto che eticamente sia difficile vivere con coscienza della realtà, è più facile chiudersi nel proprio localismo rassicurante. Penso sia legittimo. Ma è eroico non farlo, e guardare dall’alto in basso, tacciando di ingenuità, chi sa più di te, è molto stupido.

Arrivederci.

Jacopo


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