In quell’aula gremita e silenziosa Craxi fece un discorso sulla democrazia e sulla politica... Non disse, come colpevolmente si è voluto semplificare "tutti colpevoli nessun colpevole", ma che la politica ha dei costi, che sono i costi della democrazia e che il finanziamento occulto della politica aveva coinvolto tutti, nessuno escluso. Quindi il problema non era giudiziario ma politico e la politica doveva trovare le soluzioni in modo rispettoso della democrazia e delle istituzioni del diritto. In quel silenzio i becchini della Prima Repubblica rifondavano la Seconda, quella della fine dei partiti (e della selezione popolare della classe dirigente politica e dello stesso principio di sovranità popolare, in cui sono i padroni del vapore e non direttamente il popolo a scegliere chi mandare in Parlamento). L’ultimo atto è costituito dal diluvio dei rinvii a giudizio per peculato e concussione nei confronti dei becchini di un tempo, dai magistrati che si inquisiscono fra loro, dalla casta sempre più proterva ed irresponsabile, della fine della politica ... Ha senso isolare la vicenda giudiziaria di Craxi decontestualizzandola rispetto alla storia ed alla politica ?