Paolo,
io il KIKK-Studie l’ho letto. Si parla del doppio delle leucemie infantili nel raggio di 5 km, ma anche a 10 è possibile notare un incremento rispetto alle zone lontani da centrali nucleari. Il KIKK-Studie ha preso come riferimento la leucemia infantile e ha comparato dati con le altre zone della Germania. Non c’entra nulla quello che dici tu. Perché tirare in ballo l’Italia? Lo studio scientifico voleva capire la correlazione tra leucemie infantili e centrali nucleari IN Germania. Ai fini della scientificità di un test, questo in ogni disciplina, bisogna studiare la variabile dipendente che si crede possa agire nella zona sperimentale paragonandola a una zona di controllo che sia simile alla sperimentale tranne, ovviamente, per la variabile dipendente.
Ovvero: il ricercatore vuole capire che correlazione c’è tra centrali nucleari e leucemia infantile. Quindi studia i casi di leucemia infantile di persone che abitano vicino alle centrali nucleari. Vede che si verificano tot casi. Ora tramite una condizione di controllo, in questo caso un’altra zona della Germania lontana dalle centrali nucleari, cerca di capire se a parità di fattori indipendenti ci siano meno o più casi di leucemia infantile. Come potrai capire bene non avrebbe senso paragonare la zona sperimentale a un’altra nazione perché la ricerca non sarebbe scientifica. La zona di controllo deve, infatti, assomigliare il più possibile alla zona sperimentale (devono esserci pressapoco lo stesso numero di bambini, le condizioni socioeconomiche devono essere le stesse, il sistema sanitario anche e così via). La ricerca ha chiaramente evidenziato che allontanandosi dalle centrali il numero di leucemie infantili è minore (il grafico scende maggiori i km che intercorrono dalla centrale: puoi vederlo a
pagina 18 della ricerca).
In questo caso è stato scientificamente provato che per quanto riguarda la Germania che 1) le leucemie infantili sono più frequenti nelle zone vicine alle centrali nucleari e che 2) il rischio di contrarre la leucemia infantile è quindi più elevato nelle zone appena citate.
Non vedo il nesso con l’Italia. Quello che hai scritto (sul numero delle leucemie infantili in Italia) semmai fa riflettere: il governo italiano dovrebbe impegnarsi (come ha fatto il governo tedesco con il KIKK-Studie) a capire la causa di così tante leucemie e quindi eliminarla dove possibile. La soluzione non è certo quella di aumentare il rischio costruendo centrali nucleari.
La prima parte del mio commento ha risposto anche alla tua affermazione quando dici "E’ evidente che chi vive nelle adiacenze di insediamenti industriali è clinicamente più svantaggiato di chi vive in campagna o sulle Dolomiti . Concordi ? ". Infatti la ricerca non utilizza una condizione di controllo diversa da quella delle centrali (tranne per la variabile dipendente: la vicinanza alla centrale appunto). Non si fa una ricerca scientifica in questo modo.
Io sono sempre pronto al dialogo Paolo. Non guardo la televisione o ripeto quello che ho sentito dire en-passant, ma cerco di capire e studiare ricerche scientifiche, studi e rapporti in merito. E spero di essere ricambiato non con chiacchiere da bar.
Buonaserata a tutti.