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Commento di

su Federico del Prete: nove anni dopo


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19 febbraio 2011 14:43

grazie sergio per il suo articolo. ieri mi è diapiaciuto non poterla conoscere di persona, so che ci saranno altre occasioni. cio che la gente non vuole capire, è che ha un grande potere nelle mani, e non se ne rende conto. il potere di attuare quelle rivoluzioni che sconvolgono anche i piu potenti stati dittatoriali, un esempio ne è la recente rivolta in egitto, mio padre aveva fatto cio... rivoluzionato il modo di fare lotta alla camorra, ha impresso,nel cuore e nelle menti dellagente cuomune il profumo di liberta.ma come rammentato in diversi articoli, mi rammarica incontrare persone che sappiano i nomi di grandi boss e non conoscano i nomi di coloro che hanno lottato per difendere la liberta in un paese che libero non è. uana democrazia straziata dalla violneza e corruzione politico-criminale. lo stato èp malato, ma esasite una parte di stato che ancora non lo è. quella parte di stato siamo noi cittadini comuni, che attraverso il nostro agire dobbiamo contribuire a migliorare questo stato malato. a volte penso ad uomini che hanno lascito una propria orma nella storia, e penso che niente e nuovo.orbene il futuro ha i cuore antico, e se intrapendessimo le strade intraprese gia da altri uomini, uomini come don diana, falcone, borsellino, mio padre non sbaglieremo direzione.
concludo dicendo, non c e prigioniero peggiore di colui che si sente libero quando in realta non lo è.


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