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Commento di paolo

su La disgrazia giuridica. L'esempio napoletano della prova scritta per l'esame d'avvocato


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paolo 26 dicembre 2010 10:43

Caro Bozza 

Hai dato un’immagine molto realistica della realtà di un concorso di quel genere . Certamente non invidio i candidati . Molto provocatoriamente però io sarei del parere non solo di bandire per almeno trenta anni i concorsi di avvocatura , tempo per smaltire almeno una generazione , ma soprattutto interdirei tutti coloro di etnia al di sotto della latitudine di Viterbo , dall’accesso alle facoltà di giurisprudenza per lo stesso periodo di tempo . Capisco la drasticità e forse anche la demenzialità della proposta , ma francamente sarebbe ora che le popolazioni di cultura "borbonica" (il termine non vuole assolutamente essere offensivo ) cominciassero a indirizzare le loro intelligenze verso qualcosa di diverso dagli studi in giurisprudenza . 
E’ veramente aberrante lo sfornatutto delle facoltà di giurisprudenza meridionali . Ormai abbiamo più avvocati del resto d’Europa e nessuno , dico nessuno , capisce che la riforma della giustizia ha come premessa inderogabile la riforma dell’avvocatura in Italia . Soltanto un numero fisiologico di avvocati può consentire la rapidità dei processi , gli eccessi abnormi fanno si che un avvocato ,quando ha una causa , non la molla fino a babbo morto, a costo di inventarsi un cavillo al giorno.
Questo è il vero dramma della giustizia in Italia ,altro che Silvio B. e le sue deliranti e molto interessate riforme .

paolo 

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