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Commento di Renzo Riva

su L'università italiana: misero fanalino di coda o vera roccaforte dell'istruzione?


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Renzo Riva Renzo Riva 16 novembre 2010 23:22

Evviva questo vero scambio vivace.
Chiedo venia per la mia incomprensione.

http://renzoslabar.blogspot.com/2009/10/mappe-dei-siti-nucleari-nella-regione.html

http://4.bp.blogspot.com/_agtF-qaio1s/StRrvzfaw8I/AAAAAAAAAFc/vZfSbAJSrLo/s1600-h/031.jpg


Al prossimo link il prof. Franco Battaglia chiude il suo intervento con la seguente frase

Per il nostro Paese, quanto appena detto significherebbe soddisfare il 50% col nucleare, il 30% col carbone, il 10-15% con l’idroelettrico, il 5-10% col gas. Dovremmo insomma avere 30 reattori nucleari, raddoppiare gli impianti a carbone e chiudere molti di quelli a gas (che andrebbe riservato per l’autotrazione che invece dà a noi – unici al mondo – oltre il 50% del nostro fabbisogno). Insomma, bisognerebbe fare esattamente il contrario di quel che stiamo facendo. Non a caso la bolletta elettrica italiana è, con tasse o senza tasse, la più alta al mondo.

http://www.freenewsonline.it/2010/09/23/sexy-mix/

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Al mio invito ecco la mail di risposta dell’ing. nucleare di Milano ora in pensione che lavorò al progetto CIRENE e quando fu chiuso il nucleare in Italia si riconvertì ad altro.

Mi avrebbe incuriosito anche se... come ordine di priorita’, viene ENORMEMENTE PRIMA LA FISSIONE...
Questa settimana vado in giro... parecchio per le mie abitudini!
Mercoledi’ vado a Roma a parlare con il prof. Giampiero Sciortino che in realta’ insegna idraulica all’universita’ di Roma TRE ma si interessa di Relativita’ Generale per hobby...
Venerdi’ vado invece a trovare a Saronno l’ing. Giorgio Stiavelli... sempre nella remota speranza, tra l’altro, che tra i suoi invitati ci sia qualcuno che si interessi di R.G. (argomento di immediato interesse industriale quanto la fusione calda ma che trovo "esteticamente" affascinante ... un po’ come la musica classica antica che apprezzo pur essendo alquanto stonato).
Amike

Giampaolo

P.S. Mi raccomando ... se ci vai tira fuori quell’articolo del premio Nobel Hans Bethe che sosteneva (nel 1979 quindi dovrebbe essere cosa risaputa, invece...) l’utilita’ di usare il plasma ipercaldo (100 milioni di gradi ) non principalmente per generare energia ma per "fecondare" con i neutroni sfuggiti dal plasma, il torio e l’uranio impoverito di cui ormai abbiamo scorte gigantesche che diventerebbero pregiatissime se fossero trasformate in plutonio fissile...


Infine chi ha le idee più chiare in tema di fonti energetiche, fra tutti, è il prof. Franco Battaglia che ho potuto avere relatore a Buja in due convegni.
Il primo convegno dal titolo "L’illusione dell’energia dal Sole" dove ha in anteprima presentato il libro dello stesso titolo.
Al secondo convegno è stato relatore ed ha presentato il suo libro "Energia nucleare? Sì per favore".
http://www.meteoclima.net/it15/index.php?option=com_content&view=category&id=35&Itemid=58


Caro Paolo,
Se incrocia in quel di Pisa il prof. Marino Mazzini oppure l’ing. Guglielmo Lomonaco li saluti da parte mia.
http://www.opinione.it/view_journal.php?file=10112010.opinione.pag10.c.pdf
Ho avuto il piacere di aver invitato a Buja il prof Mazzini quale relatore per un convegno sui siti nucleari in Friùli-VG ed l’ing. Lomonaco a darmi manforte ad una trasmissione "Le Quarantie" sulle scorie nucleari a TNE a Padova.

Renzo Riva
+39.349.3464656
 
P.L.I. F-VG
Energia e Ambiente
e

C.I.R.N. F-VG

(Comitato Italiano Rilancio Nucleare)

[email protected]

http://renzoslabar.blogspot.com/


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