"Tra le altre cose credo che, se la turbolenza politica non si
assesterà, il ricorso alle urne possa essere almeno “un tentativo” di
fare chiarezza, e comunque l’unica soluzione possibile in un regime
democratico..."
e
"Siccome in democrazia nessuno può pretendere di possedere il
“verbo” né di “rivelare la
verità” il metodo corretto è quello di conoscere il
parere del popolo, ora e sulla base delle regole vigenti, il risultato
non porta ad accertare da che parte stia il vero, ma almeno quello che
la maggioranza dei cittadini ritengono sia tale."
a dire il vero quel che è uscito dalle urne nell’ultima tornata elettorale appariva come una chiara dimostrazione di quella che era la volontà (in maggioranza) degli elettori, tanto da prefigurare la nascita del "governo più stabile degli ultimi..." il quale finalmente avrebbe dato l’abbrivio a "quelle riforme che tanto...". Invece eccoci qui.
il problema è a monte e sopratutto a valle. a monte perchè con questa legge elettorale non si va da nessuna parte. a valle perchè a non avere le idee chiare non sono gli elettori, bensì chi siede in parlamento. un’altra tornata elettorale potrebbe giusto saggiare l’opinione momentanea che si è fatto un paese in continua campagna elettorale, ma non risolverebbe i milioni di conflitti interni agli schieramenti che sostazialmente ingessano l’italia ed il suo sviluppo.
le elezioni non risolvono un bel niente