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Commento di Massimo Penitenti

su La bufala dell'energia nucleare


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Massimo Penitenti 2 settembre 2010 00:00

E’ molto importante, per essere credibili e per non commettere i medesimi errori di questo governo, riportare dati esatti il più possibile.

Non si possono prendere in esame i parametri di Kioto quando ci fa comodo: proprio a Kioto si è deciso che i paesi in eccesso di co2, possono comprare le quote dei paesi in credito. La Francia lo sa benissimo, infatti estrae uranio nel Niger, paese in grande credito per le quote di co2, facendo così abbassare le proprie quote, addirittura con questo tipo di computo fa credere che il nucleare non ne produce, cosa vera solo in parte, cioè nella parte che contempla la fase di produzione di energia elettrica, tutte le altre componenti la filiera nucleareproducono co2 in grande quantità.

La centrale di Olkiluoto aveva un costo di partenza di 3,5 miliardi di euro, negli anni passati dall’inizio dei lavori il costo si è incrementato del 70%, costo destinato a crescere in quanto è stata rimandata l’accensione della macchina, per ora, di altri 2 anni circa.

Le centrali che dovremmo comprare dalla Francia sono progettate con reattori EPR di terza generazione, come per la centrale di Olkiluoto e di Flamville in Normandia, con alcuni accorgimenti tecnologici atti a cercare di raggiungere i target di sicurezza richiesti oggi e non previsti nei progetti originali, questa è infatti la causa maggiore dell’aumento dei costi e del ritardo nell’accensione di questi impianti.

Le centrali ultime non necessitano necessariamente di uranio arricchito, infatti quelle di progetto canadese, ad esempio, funzionano a uranio u235 non arricchito ma vengono moderate ad acqua pesante, altre funzionano con MOX, un carburante misto composto da uranio e da plutonio, che è un derivato dell’uranio non esistente in natura, prodotto di scarto dell’uranio stesso e con periodi di decadenza di gran lunga superiori.

Le centrali di quarta generazione non esistono e nemmeno sono in progetto, sono solamente ipotizzate, fra trent’anni si pensa che sarà pronto il progetto della prima, per l’entrata in funzione i tempi sono molto più lunghi.

Purtroppo i tempi per ottenere uranio ai prezzi più o meno corrispondenti a quelli attuali è di circa 80 anni, se si pensa che la tecnologia avanza sempre, si può ragionevolmente pensare che nei prossimi trent’anni si potranno raggiungere giacimenti per ora considerati antieconomici, figuriamo nell’arco di tempo di 80 anni ed in più, proprio l’utilizzo delle centrali di quarta generazione può aumentare di innumerevoli volte questa quota temporale in quanto la loro peculiarità sta proprio nella capacità di utilizzare materiali ora considerati di scarto e di poco valore energetico quali addirittura l’uranio depleto.

Per quanto riguarda la quota compresa nella nostra bolletta, inserita all’inizio del nostro viaggio nel nucleare, doveva servire proprio alla decomissioning e seguente bonifica dei siti, lavoro per il quale è stata istituita una società ad-hoc, la Sogin. Questa azienda è già stata commissariati per gli sprechi in denaro effettuati in cambio di lavori in grande ritardo sulla tabella di marcia in tutte e quattro le centrali, aihme! costruite in Italia. Per farmi meglio comprendere ti lancio una lettera aperta realizzata dal comitato antinucleare garigliano, portando a testimonianza ciò che succede nel sito della centrale del garigliano.

http://comitatoantinuclearegariglia...

Per quanto riguarda, invece, i veri costi del nucleare, ti invito a leggere l’articolo

http://comitatoantinuclearegariglia...

che abbiamo scritto con la supervisione di Guido Cosenza, studioso dell’università di Napoli che ho il grande onore di conoscere.

http://www.google.it/#q=guido+cosen...

Un abbraccio

Max


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