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Commento di SilviaDM

su Cosa Nostra e il vincolo degli anniversari


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SilviaDM 27 maggio 2010 19:35

Bellissimo articolo, complimenti!

Mi associo alla speranza, costruendo giorno per giorno la mia etica, di una nuova rivoluzione culturale che ci spinga ad uscire dal buio che ci avvolge da troppo tempo.

Una sola constatazione un po’ critica, a dire il vero, sull’Italia in generale.
La saggia Littizzetto ha fatto notare, tra una risata e l’altra, che il nostro Paese è un maestro in memoriali.
Noi siamo la terra che ogni giorno celebra qualcos, che recupera, per un ritrovato dovere a volte troppo esclusivamente istituzionale, gli eventi -alcuni disastrosi- che hanno scritto le pagine dei nostri libri di storia.
Piangiamo, correttamente, Borsellino e Falcone, e non ci accorgiamo di quanti OGGI ed OGNI GIORNO lottano e rischiano la propria pelle per farci respirare un po’ di quel profumo di libertà che quel magistrato siciliano ci descriveva affianco alla bara del suo collega.
Ci sono molte persone, purtroppo troppe, lasciate sole...E, forse, è da qui che dovremmo cominciare a fare un po’ d’autocritica. Le cose in autonomia non si sono mai messe a posto, anzi, una legge fisica dice che ogni cosa lasciata a se stessa tende al caos.
Ricordare il passato? sì, sempre. Ma per costruire un futuro migliore, per rendere concreti gli sforzi di chi ci ricorda che in quel modo la lotta alle mafie ha portato il sacrificio di singoli coraggiosi uomini, e che quindi così non va. Non si può chiedere alle persone di ergersi ad eroi della Patria.
Sono un’attivista del Popolo Viola, e ho rischiato la commozione nel vedere centinaia di persone animate dal desiderio di urlare a squarcia gola SCORTA CIVICA ANTIMAFIA. Avevamo cartelli, sciarpe, spille. Di tutto.
E’ uno dei concetti che esprime nel modo più alto la mia filosofia sociale, espressa banalmente in tre parole. Scorta civica antimafia.
Ho letto, qualche giorno più tardi, di persone che nella mia Campania infelix -dilaniata dai cammorristi- l’hanno messa in pratica, e un piccolo vento di speranza s’è alzato lieve.
Tutto questo per dire: il passato ci deve insegnare a vivere meglio oggi. Cercate, ora, giornalisti come Rosaria Capacchione, magistrati come Raffaele Cantone o Cafiero de Raho, scirttori come Roberto Saviano o attori come Giulio Cavalli, e fategli sentire che non sono soli. E ditelo a voce alta, perchè anche chi vorrebbe attaccarli possa sentire chiaramente che c’è un mucchio enorme di persone che dalla storia ha imparato. E ora non implora "mai più", lo pretende.

Scusami per la prolissità! :) Buon lavoro!
Silvia

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