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Commento di Isabeau

su Coma vegetativo: io ho scelto. E voi?


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Patrizia Dall'Occa Isabeau 22 dicembre 2008 11:29

Sofia, grazie per la tua testimonianza e per aver scelto, con coraggio, questo sito per parlare, queste pagine per dichiarare.
Credo che questo sia un tema davvero delicato. Non si può dare torto o ragione a nessuno. E non si tratta di una questione religiosa, ma di amore, di affetto, di un sentire che cambia a seconda di chi affronta questa tremenda realtà.
Decidere per un verso o per l’altro è assumersi una responsabilità. Avere un un proprio caro, un pezzo della propria vita, disteso su un letto senza altra possibilità che stare a guardare ci porta a riflettere, ci costringere a decidere.
E non si può additare chi opta per la decisione più drastica. Egli farà i conti con la propria coscienza. Nessuno può intervenre.
Rispetto chi decide di lasciar "vivere", così come rispetto chi decide di porre fine ad una vita non vita, una vita senza testimonianza.
Ma credo fermamente nella libera scelta. NOn possiamo essere ipocriti e fingere che le cose debbano per forza stare così. Questo è un ostinato tentativo di non decisione. Accusare chi si assume un onere così pesante come quello di staccare la spina è un modo per nascondersi (a volte, lo voglio precisare, solo a volte.).
Se ci sono persone che pensano ed agiscono, in questo caso, in modo differente dal nostro, non essendoci alcuna garanzia che il nostro sia l’unico sentiero percorribile, ciò che dobbiamo fare è osservare, e basta. Manifestare dissenso è privo di logica.
Impariamo a rispettarci di più come uomini, accogliamo le nostre differenze, e solo allora saremo in grado di capire, veramente.


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