• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di Vittorio

su Thyssen Krupp 365... anni dopo


Vedi tutti i commenti di questo articolo

Vittorio 11 dicembre 2008 14:52

Anche oggi un altro ragazzo se ne è andato a Taranto, precipitato dopo essere stato colpito da un pezzo caduto da una gru in manutenzione.

Fortunatamente, durante la mia attività lavorativa, a Taranto sono stato solo per pochi mesi e, pur trovandomi benissimo con colleghi e persone del posto, l’ambiente di lavoro era quasi da incubo. Ricordo che in alcune giornate di fine Agosto l’aria era irrespirabile, sembrava di essere sopra una cucina a gas con i rubinetti aperti e il fuoco spento, l’acciaieria spesso era avvolta da nubi rossastre che oscuravano la vista dell’intero edificio. Ho visto ragazzi adetti alla manutenzione che uscivano dagli impianti con il viso sporco di chissà quali sostanze nere, per non parlare dei fiumi di acqua e olio che scorrevano sotto i treni di laminazione e che dubito venissro trattate prima di finire in mare.
Sono stato pure in uno simile a Saltzgitter in Germania. L’ambiente era decisamente diverso, l’aria respirabilissima, il pavimento lungo i treni di laminazione era in cemento e non in terra impregnata di olio e i percorsi di accesso ben evidenziati e sgombri da ostacoli. L’intero complesso era addirittura circondato da alberi in modo da ridurre l’impatto ambientale visivo. E in più, le varie pratiche burocratiche per l’accesso erano molto più semplici e si riusciva così a sfruttare meglio le ore lavorate sugli impianti, senza attendere i tempi morti che occorrevano a Taranto per venire portati prima al cantiere e poi sul posto di lavoro.
Pensandoci bene, di rischi ne abbiamo corso molti sugli impianti, non solo a Taranto; dobbiamo ringraziare il cielo che siamo arrivati qui, quasi indenni.
 


Vedi la discussione






Palmares