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Commento di poetto

su Rai: canone senza televisione


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poetto 27 dicembre 2009 22:34


 Il pagamento del canone, in una televisione che usa abbondantemente denaro proveniente dalla pubblicità e tratta con maggior riguardo i pubblicitari che il pubblico a cui è destinata, lascia un senso di vuoto, per non dire di fastidio.

La pubblicità oppressiva in un sistema che dovrebbe avere come unico punto di riferimento il pubblico italiano, porta a deviare, a spostare i propri punti di riferimento non verso il cittadino che paga il proprio abbonamento ma verso la benevolenza del pubblicitario.

Per quale motivo vari presentatori, ospiti o altre persone che hanno un rapporto di lavoro con la Rai, debbono essere pagati centinaia di migliaia di euro?

Perché parte dei soldi che io, assieme a milioni di altri, versiamo per il canone vanno a finire in contratti faraonici? E come se un medico di un ospedale venisse pagato con un ingaggio, per curare una sola persona, con strutture e personale dello Stato, di trecentomila euro...assurdo vero?! Con molti contratti Rai accade qualcosa di simile.

Secondo me, ci dovrebbe essere un maggiore controllo sia degli ingaggi delle varie persone che lavorano, in varia forma, con la Rai, sia nel rapporto con le varie realtà pubblicitarie ma questo, per la nostra povera Italia, è solo utopia.


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