Come finisce questa edificante storiella?
Con una ARCHIVIAZIONE molto probabilmente.
Ecco la cronaca:”I religiosi, entrambi sessantatreenni e rappresentanti
della Congregazione religiosa, sono accusati di riciclaggio.
Nell’udienza di venerdì il pubblico ministero Stefano D’Arma ha chiesto
l’archiviazione del caso, sulla quale ha fatto opposizione l’avvocato
Alessandro Diddi, legale della Cassa Nazionale di Previdenza dei
Ragionieri, parte lesa nella vicenda. Su questa opposizione il gip
Mattei si è riservato di decidere, l’esito si saprà probabilmente
all’inizio della prossima settimana.Una storia giudiziaria complessa,
che si articola tra Roma e Viterbo. Nel tribunale capitolino l’avvocato
è attualmente sotto processo accusato di truffa da parte della Cassa
dei Ragionieri, la quale aveva affidato al professionista 12 milioni di
euro per l’acquisto di un immobile che non fu mai comprato; di questo
denaro l’avvocato trattenne per sé oltre la metà. In quello viterbese,
invece, sono finiti sotto inchiesta i due frati viterbesi con l’accusa
di riciclaggio. Ma i religiosi sono sereni, certi di chiarire la loro
posizione. “Sono tranquillissimo” ha detto padre Terenzio “e sono certo
che la magistratura farà piena luce sulla vicenda. Se conosco
l’avvocato Deodato? Sì. E’ stato il legale della Congregazione fino a
quando non è iniziata la sua vicenda giudiziaria”.Sembra che l’avvocato
abbia versato i soldi sottratti alla Cassa Previdenziale Ragionieri sul
conto corrente della clinica facendo credere che fossero soldi dovuti
alla struttura di Montefiascone dalla vecchia Ausl. Quando il giudice
di Roma ha chiesto una spiegazione ai religiosi, chiedendo loro se
l’entità della cifra non fosse sembrata loro sospetta, questi hanno
spiegato che l’avvocato aveva fornito un documento che attestava il
giusto credito di quei soldi nei loro confronti. Solo in seguito gli
investigatori hanno scoperto che il cartaceo era frutto di un
fotomontaggio molto ben fatto. Da qui l’accusa di riciclaggio nei
confronti dei due sacerdoti di Montefiascone e il sequestro, da parte
del Gip Gaetano Mautone, dei sei milioni di euro versati indebitamente
sul loro conto corrente”.da ontuscia
E già che mi ci trovo dico anche come è finito al momento il
processo Operazione “Giro d’Italia: ultima tappa Viterbo”
organizzazione dedita al traffico illecito di rifiuti, che avrebbe
avuto la base strategica in alcune cave del viterbese, tra Vetralla,
Capranica e Castel Sant’Elia, in cui venivano smaltiti rifiuti prodotti
in impianti del Veneto, Lombardia, e soprattutto Milano, Friuli Venezia
Giulia e Toscana, dove i rifiuti speciali venivano sottoposti a una
sistematica manipolazione e miscelazione, e venivano accompagnati da
certificazioni analitiche false, fornite da un compiacente laboratorio
di analisi, per poi essere smaltiti nelle tre cave viterbesi.
TUTTI gli indagati sono stati rinviati a giudizio per le accuse
avanzate dal pubblico ministero all’inizio della vicenda che risale al
2005.
Li si rivedrà il 18 maggio. E si sa una rondine non fa primavera…