• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di Agnes Bencze

su Per il governo slovacco la visita del Presidente ungherese non è gradita


Vedi tutti i commenti di questo articolo

Agnes Bencze 3 novembre 2009 12:20

Caro Bagnoli,
Di quali "minaccie spudorate" parla? Io ho notato soltanto che i Suoi articoli contengono numerose inesattezze, come l’hanno potuto notare anche qui i lettori conoscitori della Slovacchia e/o dell’Ungheria.

Infatti, la capitale della Slovaccchia e’ BRATISLAVA e non BRATISLAVIA
il primo ministro slovacco si chiama FICO e non FRICO
il nome di battesimo del leader del partito ungherese Fidesz si scrive VIKTOR e non VICKTOR....

...Ma soprattutto, Lei sostiene e ripete notoriamente in vari articoli pubblicati su varie testate un’affermazione tanto falsa quanto pericolosa: Lei ha la fissazione che l’attuale opposizione ungherese, una volta sara’ al potere (probabilmente dal 2010), proporra’ una revisione dello status quo terriotoriale stabilito nel 1920 e riconfermato nel 1945.
Ora, io ritengo mio dovere di dissipare questa pseudo-notizia preoccupante e tranquillizzare l’opinione pubblica, anche quella italiana: in Ungheria non se ne parla neanche, della revisione delle frontiere!

Non se ne parla perché tutta la societa’ e tutta la classe politica ha imparato benissimo la lezione della Seconda Guerra Mondiale ed e’ consapevole dei pericoli conseguenti da una tale richiesta. Percio’ in Ungheria oggi questa idea non appare neanche nella campagna elettorale dei partiti, né della destra, né della sinistra. Tanto meno potrebbe apparire nella politica ufficiale di un governo ungherese, di qualsiasi colore!

Bisogna dire, invece, che si parla - e per fortuna si parla sempre di piu’ - della situazione delle minoranze ungheresi autoctone viventi nei Paesi circostanti "eredi di Trianon", i cui diritti - mi dispiace di dirlo - non sono sempre e dappertutto garantiti. Difatti, il governo slovacco attuale conduce proprio una crociata contro questa comunita’, costituita da circa mezzo milione di cittadini slovacchi di lingua e di cultura ungherese, e la legge linguistica non e’ l’unico sintomo che lo dimostra. Personalmente penso che i governi e i partiti dell’Ungheria fanno bene a occuparsi di questo problema, che dovrebbe trovare una soluzione con l’aiuto della comunita’ delle nazioni europee, con il massimo rispetto dei territori e dei confini, ma anche dei diritti degli individui e dei gruppi minoritari. Tale esigenza non e’ equivalente pero’ del revisionismo territoriale - spero che il lettore italiano imparziale mi dia retta in questo.

Al gentile collega Bagnoli chiederei invece di smetterla di nominarmi sempre e dappertutto, con aggettivi poco cortesi. Pare infatti che faccia anche Lei una specie di crociata, non so bene per quale motivo e contro chi, in realta’... In ogni caso, credo che questo suo continuo ardore non aiuti molto la pacificazione delle tensioni esistenti tra le nazioni europee...


Vedi la discussione






Palmares