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Commento di m.c.

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m.c. 23 ottobre 2009 19:09

 caro Von Stauffenberg,

 hai ragione sul Tirannicidio. Ti diro’ di piu’: in realta’ il diritto di ribellarsi al dispotismo e’ stato riconosciuto sin dall’antichita’ piu’ remota, da uomini di qualsiasi dottrina politica.
 Cosi’ come, tra l’altro, la Rivoluzione, categoria politica con pieno diritto di cittadinanza nel "Politico", viene considerata fonte di diritto.

 Sono contento che il mio pezzo abbia permesso a qualcuno spunti tanto elevati.
La meta’ dei lettori ha, a giudicare da voti e commenti, solo voluto "capire" un attacco al premier e non ha assolutamente visto la menomazione della liberta’ di espressione ma, come sempre, il poco che vediamo dipende dal poco che siamo: anonimi e/o pseudonimi che scribacchiano pappagallescamente due righe di slogan governativi.

 Tornando al Tirannicidio, gia’ le citta’ stato della grecia e la Repubblica romana, come tu ben saprai, non solo ammettevano, ma facevano l’apologia della morte violenta dei tiranni.

 Givanni Salisbury contro il tiranno raccomandava di usare il pugnale al posto del veleno.
 Martin Lutero proclamo’ che quando un governo degenera in tirannia i sudditi venivano dispensati dal dovere di obbedienza.
 Calvino postulava il diritto del popolo a prendere le armi contro qualsiasi usurpazione.
 Altusio sosteneva che la tirannia esime il popolo dall’obbedienza e giustifica la ribellione e la resistenza.

 Per non parlare della Rivoluzione inglese del 1640 dove si decapito’ Carlo I, con l’accusa di dispotismo.

 Per non parlare della Rivoluzione francese...

Ma i francesi, i parigini, hanno alzato, credo, una decina di volte le barricate contro la tirannia e la cultura anglosassone e’ quella che permette ai giornalisti di far cadere i presidenti.
 Gli italiani non hanno mai fatto una rivoluzione, e, dopo essere stati (quasi) tutti fascisti, il giorno dopo piazzale Loreto erano tutti "antifascisti".

 Comunque non volevo arrivare a parlare di queste cose, anche perche’ non credo di essere abbastanza ferrato.
 Mi contentavo di porre il problema della censura del regime e della difesa della liberta’ di espressione on-line. Non ci sono riuscito. Mi ero dimenticato che vivo nell’Italia plagiata da vent’anni di tv dello psiconano, il cui nefasto lavoro comincia a dare i suoi frutti. Avvelenati. Lo chiamano: "democrazia".

 p.s.
 mi vengono a parlare della Cina o del Nord Corea. Sono cosi’ sprovveduti da non capire che in quelle dittature sarebbero entusiasti dei provvedimenti presi dalla nostra dittatura, "democraticamente eletta".
 Ci si puo’ forse stupire che, poi, menti cosi "raffinate" difendano (anzi nemmeno capiscano) la censura del "piu’ grande piazzista del mondo", da loro stressi votato?

 saluti
 
 

 
 


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