caro Olap,
la mia prosa e’ veramente limitata e i miei ragionamenti evidentemente privi di argomenti se riescono ad arrivare commenti come il tuo.
"VILIPENDIO", etimologia latina: composta da "vile" ( vile, da disprezzare) e "pendere" (considerare). Quindi si puo’ tradurre con "manifestazione verbale di disprezzo".
Ma attenzione: nei confronti, e soltanto nel caso, di disprezzo contro chi e’ in alto (regime, istituzioni, gerarchie clericali) da parte di chi sta in basso.
Tale PSICOREATO, e’ un "reato d’opinione" anzi, IL reato d’opinione per eccellenza.
Con tale PRETESTO ogni governo e ogni regime (come il nostro, per esempio) e’ libero di condannare e/o minacciare qualunque espressione di pensiero non organica al sistema.
E’ per tenere a bada quello che la tradizione liberale occidentale chiama "il gregge confuso", "la massa suina", che esiste tale psicoreato.
Quando, giustamente, i dissidenti dei regimi stranieri vengono accusati dello stesso reato i mainstream di regime nazionali difendono a spada tratta la "liberta’ di espressione" specie in chiave anticinese, antivenezuelana, anticubana, antinordcoreana, eccetera.
Eppero’.
Quando i dissidenti sono interni, quegli stessi mainstream sovvenzionati dal regime stesso, invertono la rotta di 180 gradi.
Chissa perche’ troviamo scandaloso che gli studenti, poniamo, iraniani che criticano il loro presidente vengano processati (e condannati), mentre lo stesso standard non vale se i dissidenti sono interni e il presidente e’ uno degli organi del regime (domestico) che si vorrebbe criticare.
Col tuo argomento sarebbe d’accordissimo qualsiasi dittatore.
Perche’ mica nessuno vuole passare da tiranno. Serve sempre un simulacro di "liberta’ di espressione".
Ogni costituzione al mondo nomina, piu’ o meno il diritto alla liberta’ di espressione, in generale. Poi, se vai a vedere piu’ da vicino scopri che ti fottono coi commi, con le leggi e leggine peggio se discrezionali come nel caso del vilipendio.
Capisci perche’ quello del "vilipendio" e’ un anacronismo del passato che solo un popolo di telericoglioniti come noi riusciamo a tollerare?
Se non fossimo un regime, sempre piu’ strutturato e totalitario, i reati d’opinione NON dovrebbero semplicemente esistere.( Men che meno il vilipendio, che dipende dall’arbitrio del giudice).
Il fatto che tali "reati" esistano corrobora, se mai fosse necessario, l’evidenza che viviamo in un regime.
Il fatto che gli italiani lo sopportino dimostra che la maggioranza dei sudditi e’ priva di qualsivoglia consapevolezza, cultura, dignita’. Dei servi, nella miglior tradizione "francia o Spagna, basta che se magna".
Del resto, quando uno come Minzolini puo’ pubblicamente dichiarare che lui ha sempre dato tutte le notizie, senza che nessuno gli sputi in faccia, dice in che paese viviamo.