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Commento di sergio bagnoli

su Per il governo slovacco la visita del Presidente ungherese non è gradita


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sergio bagnoli 12 ottobre 2009 08:34

Cari lettori, sono Sergio Bagnoli l’autore dell’Articolo, decidetevi una volta per tutte! Il mio pezzo infatti, pubblicato su un’altra testata, è stato fatto oggetto di spudorate minacce da parte di una pseudo- giornalista ungherese, tale Agnes Bencze vicina alle posizioni di destra magiare di Orban e del suo partito. Ero spudoratamente filo- slovacco mi dicevano. Lei caro lettore amante anti- ungherese che tanto ama farmi le pulci commette a sua volta gravi inesattezze:
1)innanzitutto afferma che in Italia negli atti ufficiali si possa solamente usare l’ italiano! Non è vero. Laddove cospicue minoranze etniche divengono localmente maggioranza tra i residenti accanto alla lingua di Dante si usa l’idioma della minoranza: il tedesco in Sud- Tirolo, il francese in Valle d’Aosta. 
2) L’inaugurazione di una statua, lei dice, è stata una provocazione della minoranza ungherese per creare il casus belli : le ricordo che in Romania, ovviamente in Transilvania nella zona di Tirgu Mures e Brasov nelle piazze di alcune città ovunque campeggia la statua di Santo Stefano d’Ungheria o dell’eroe dell’indipendenza magiara, Petofi, che morì presso Sighisoara. Nessun politico romeno sinora ha considerato la loro presenza come una provocazione all’unità territoriale di Bucarest. Quindi anche gli amici slovacchi imparino! Essere parte dell’Unione europea infatti vuol dire accetarne i principi di libertà e democrazia sopratutto quando questi diritti appartengono a minoranze etniche. L’Italia nel 1946 è stata obbligata a farlo come giustamente doveva erssere. Anche gli stati multinazionali dell’Europa centrale dovrebbero adeguarsi. 


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