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Commento di maurizio carena

su Sulla censura: lettera aperta ad AV


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maurizio carena maurizio carena 6 ottobre 2009 20:46

   Caro Francesco,
provo a risponderti piu’ dettagliatamente.

  Non ho detto che, in caso di querela per "DIFFAMAZIONE" per "colpa" mia AV non sia chiamata in causa. Credo comunque che la "colpa" principale sia dell’autore del pezzo.
 E gia’ cosi’ sarebbe una legge sbagliata. Che poi, come affermi, per il solo fatto di darmi lo spazio nel network, anche tu, come direttore, venga denunciato (e magari condannato), cio’ smaschera completamente l’infamia di tale legge. Una legge, come tu saprai, figlia del desiderio di ogni stato di controllare le opinioni dei cittadini. Una legge CONTRO la liberta’ di espressione. Una legge CONTRO AV. Una legge contro ogni persona che abbia a cuore la liberta’. 
 Si noti bene: io non ce l’ho coi magistrati, una delle poche categorie in Italia in cui abbia ancora una residua fiducia. Io non riconosco la sanzione di una legge, quella che permette di colpire il giornalista col pretesto della "diffamazione", che non e’ mai stata storicamente altro che un modo per combattere, anullare, ostacolare, minacciare la liberta’ di stampa.
 Penso che le attuali leggi italiane sulla stampa siano un cascame del passato, un retaggio anacronistico figlio della tradizione fascista, ancor’oggi utilissimo, pero’, per colpire e controllare il pensiero critico.
 Ripeto: il volerle epplicare al web, come si e’ fatto nel 2001coi siti cosiddetti "testate giornalistiche" (periodicita’, direttore etc etc) i reati a mezzo stampa (tra cui la famigerata "diffamazione") e’ un assurdo e Av e tutte le persone libere dovrebbero rifiutatarsi di rispettare tali anacronistici retaggi di regimi passati.
 Ti ricordo sommessamente che tutti i migliori giornalisti italiani sono stati, sono e saranno sempre querelati dal potere e, normalmente, non si viene querelati per le "parolacce" di un nessuno come me, bensi’ per le fini analisi, le inchieste, le prove, le DOMANDE. Si, caro Francesco. In questo paese (permettimi, ti prego) di merda si puo’ venire querelati anche solo per avere posto delle semplici domande al capo del regime. Capisci perche’ bisogna ribellarsi allo psicoreato della "diffamazione"?
 Se invece mi dici che il "turpiloquio" e’ censurato a discrezione della redazione ( a volte una parolaccia si, a volte no, avolte mezza...), per una questione di stile, di scelta o altro, benissimo. Ma questo comportamento, perfettamente legittimo ha un nome. Che non ripeto perche’ so che non ti piace, ma sempre quello e’.

 Dici che non sarbbe carino leggere "la mamma di x e’ una puttana". Concordo.
Pero’ hai detto mezza verita’.
 Ai miei occhi e’ peggio, molto peggio, NON dire, per esempio al tg1 delle 20, che a casa del premier girano droga e prostitute in quantita’, e’ molto peggio NON ricordare agli italiani i legami mafiosi del premier e dei suoi sodali, legami documentati dalla magistratura e che solo dei servi come i nostri direttori di tg possono censurare impunemente.
 In parole povere andrebbe depenalizzato/cancellato lo psico reato della diffamazione e andrebbe introdotto il, ben piu’ grave reato dell’omissione: quello si che dovrebbe essere punito con 6 anni di galera.
 Io la vedo cosi’, scusa la franchezza, ma questo regime e le sue leggi mi fanno vomitare.

 Riguardo a Francesco Raiola ritengo di non averlo mai insultato, ne’ mai avrei voluto, a meno che l’uso di qualche vecchia figura retorica da prima liceo o una certa vis polemica possano configurarsi come insulto.
 Forse i miei modi non brillano per gentilezza e me ne dispiace, ma quando scrivo lo faccio per scuotere, per indignare, per fare incazzare, perche’ sono costretto a vivere in una societa’ sempre piu’ fascista e razzista e cio’ mi scuote, mi indigna e mi fa incazzare. Forse sbaglio i modi, le parole, non lo so. So solo che sento cio’ che scrivo. Se questa e’ la mia colpa fucilatemi pure.
 
 Si, penso che disobbedire sia anche usare parole diverse da quelle dei mainstream di regime. Anche l’insulto. E se lo usano per querelarci sarebbe solo l’ennesimo pretesto. E comunque l’insulto, in letteratura, e’ stato sempre usato. Shopenauer ci ha scritto sopra un pamphlet, Bukowsky poesie e libri bellissimi, per non dire di Pasolini Fo, Luttazzi, Guzzanti e Grillo che con un "Vaffanculo" gridato al regime ha raccolto milioni di firme. con un vaffanculo....ti rendi conto? Riesco a spiegarmi?
 Forse no. Ma ci ho provato.
E sono comunque contento perche’, anche se non ti avro’ minimamente convinto, anche se il mio nome ti fara’ venire l’itterizia al solo sentirlo pronunciare, abbiamo comunque avuto il coraggio di un carteggio che i mainstream non si sognerebbero mai. Sotto questo aspetto AV e’ comunque un’ informazione diversa dai mainstream.
 Forse siamo su sentieri diversi, magari lontani, ma, oso pensare, paralleli. Forse un giorno, giornalisticamente parlando, ci incontreremo.

 Un saluto a te e a Francesco Raiola.





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