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Commento di Lea Brandini

su La 'ndrangheta (quarta parte)


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Lea Brandini 28 settembre 2009 11:43

Carissimo Incarcerato, grazie ancora per questa ultima puntata .
Vorrei dirti due cose :
1) Il giorno dell’uccisione di Falcone i due ragazzi calabresi miei compagni di casa all’epoca dell’università dissero che Falcone era stato ucciso perchè parlava troppo e perchè non si faceva i fatti suoi. Eravamo sei studenti universitari ragazzi e ragazze in un appartamento tutti incollati al televisore per seguire le notizie sull’orribile strage mentre loro due stavano zitti e scornati emisero anche la loro sentenza. Non è un giudizio sui calabresi assolutamente ma ci tengo a sottolineare come anche le giovani leve, pur andando all’università e istruendosi rimangano legati a certi schemi tipici della cultura mafiosa.

2) Ho frequentato per lungo tempo una ragazzo il cui padre appartiene alle forze dell’ordine ed è stato per circa 4 anni in un paesino, Melìto, a pochi chilometri da Reggio Calabria e dove , innanzitutto il padre non gli permetteva di raggiungerlo se non per un paio di settimane nel periodo estivo, e dove stando ad alcune indiscrezioni li c’era tutta un’orgazzazione mafiosa autonoma e molto potente.

Lea Pavia


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