Che, come leggo da alcuni, si critichiil provvedimento in quanto milanese, dando libero sfogo a pregiudizi tipici di gente ottusa è errato ed offensivo.
Entrare nel merito della questione è tutt’altra cosa.
E’ strano che, quando si parla di droga o sigarette vi sia un atteggiamento possibilista: sì allo spinello, no al’’eroina e quando si parla di alcool si fa di tutta un’ erba un fascio?
Birra e sai cosa bevi, diceva arbore ed aveva ragione con la birra vai dai 4.6 di una lager agli 8 gradi di una doppio malto sino ai 28 di qualche birra trappista belga.
Vini partiamo dagli 8 gradi di un lambrusco per arrivare ai 16 di un vino liquoroso.
per gli amari si parte dai 20, 25 sino ad arrivare ad unicum fernet e petrus che se non erro picchiano duro.
I distillati rum, cognac, grappa, brendy viaggiano tra i 40 e i 45 gradi.
Ampio il ventaglio delle bevande e della loro pericolosità.
Per esperienza personale confesso che i rischi più grossi li corsi dopo una bottiglia e mezza di Martini, ma penso che non ci sia niente di meglio per stimolare la voglia di rivolta i un’ adlescente che vietargli qualche cosa.
Una campagna promozionale che mostrasse ecografie di un fegato con cirrosi epatica servirebbe molto di più che inutili grida di manzoniana memoria.
A Milano non trovi un vigile manco a pagarlo, come cacchio faranno ad evitare che un ragazzo compri ad un chiosco una bottiglia?
.....si inventeranno gli ausiliari della bevuta?