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Commento di Cesare Lazzini

su La “cena delle beffe” e l'imparzialità perduta di certi Magistrati


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Cesare Lazzini 4 luglio 2009 14:54

Le norme ordinarie sull’astensione e la ricusazione non riguardano i giudici costituzionali.

Quindi per i nostri governanti tutto lecito e normale. In una puntata di Report, Fedele Confalonieri diceva:

"Lei è di sinistra, le spiego qual’è la differenza fra lei e noi: per voi solo quello che è consentito esplicitamente è quello che vale. Per me quello che non è esplicitamente vietato è consentito".

Nel mio blog mi ero lamentato dell’intervento di Furio Colombo a Piazza Navona, che aveva praticamente dichiarato Napolitano incontestabile attacando Grillo che lo aveva appellato "Morfeo". A mio parere Napolitano doveva proprio essere criticato per la sua cieca rispettanza di regole formali che erano invece ripetutamente forzate se non apertamente violate da altre cariche istituzionali. E scrissi:

"Considerazioni personali en passant: spesso è il contesto che permette il perdurare di una situazione, e con esso l’ostinarsi a pensare che le sue regole formali, che in passato si sono dimostrate strumenti risolutivi, siano le uniche che ci possono salvare. soprattutto ove vi sia chi le regole infrange continuamente, è necessario "sputtanarlo". non è credibile pensare di poter cambiare la situazione dal suo interno col rispetto assoluto delle regole che per onestà rispettiamo, ma di cui con grave ignavia abbiamo legittimato la violazione da parte altrui. a volte è necessario piegare le regole formali al buonsenso per ripristinare proprio il rispetto delle regole, ridefinire il contesto e migliorare la situazione. l’italiano negli ultimi anni ha travisato tutto ciò pensando mi metto allo stesso livello anch’io, e non pensando mi abbasso momentaneamente a quel livello per risollevare la situazione mantenendo però ben saldi i miei principi e senza rischiare di rimanere intrappolato nel gioco. assimilare il contesto imposto da altri e farlo proprio porta nei singoli alla schizofrenia, è curioso notare come possa accadere anche
in macro sistemi quali la società un processo analogo."

Nelle parole di Confalonieri credo siano espresse le regole del gioco cui alla nostra democrazia viene imposto di giocare e mi trovo di nuovo a pensare che la democrazia perderà se non permette a se stessa di scendere per un attimo al livello di chi le gioca contro. Forse è lo stesso motivo per cui hanno destato più scandalo le ultime vicende del premier che non decine di evidenze e conclusioni processuali.


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