Il terzo quesito è quello più immediatamente percepibile dai cittadini che infatti dichiarano in massa di volerlo approvare.
Ma è un peccato che ci sia così tanto timore sui primi 2 quesiti, timore che viene motivato in una disamina superficiale della questione:
i primi 2 quesiti non chiedono che il premio di maggioranza vada al partito più forte. Bensì chiedono l’abrogazione delle COALIZIONI DI LISTE. Supponiamo che il referendum passi nei primi 2 quesiti. Nel parlamento attuale vige la logica delle coalizioni, ma il referendum, qualora passasse, sancirebbe la fine della "coalizioni di liste". Secondo voi il parlamento sarebbe propenso ad accettare la legge così come fuoriuscente dal referendum, senza fare nulla? Andando così al suicidio politico assicurato con il voto favorevole di quelle forze piccole (Lega, Idv e Udc) che sul concetto di COALIZIONE hanno costruito la loro fortuna e che condizionano la tenuta stessa del parlamento?
E’ evidente che non sarà così. Piuttosto il parlamento, e la storia ci testimonia che è già successo, farà una legge diversa, SENZA LISTE, ed in essa manterrà vivo il concetto di COALIZIONE. Passerà cioè al sistema dei collegi uninominali, a quel maggioritario che i cittadini vollero in massa con i referendum dei primi anni 90 e che proprio la legge Calderoli ha impunemente cancellato dal nostro sistema. Questo è l’unico modo perché il parlamento sia vincolato a fare ciò. E a supporto di questa constatazione sta proprio la storia: ci sono stati decenni di chiacchiere su riforme elettorali dell’intero parlamento, ma per 40 anni non se ne è fatto nulla. 40 anni. Dopo i quali, con il referendum del 18 aprile 1993 concernente l’abrogazione della quota proporzionale del sistema elettorale del senato, il parlamento ha impiegato la bellezza di 1 MESE ad emanare una nuova legge elettorale, di tipo maggioritario e che, guardacaso, manteneva vivo il concetto di coalizioni (fu il punto di accordo trovato per mantenere un certo potere di ricatto ai partiti piccoli che anche allora sedevano in parlamento).
Si mediti assolutamente su questo, perché la questione è di importanza seminale e (purtroppo) c’è chi sulla paura delle persone sta costruendo una propria rendita per l’avvenire.