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Agrigento: il dissesto prossimo venturo

Se non arriveranno provvidenze dallo Stato o dalla Regione, niente potrà evitare il dissesto. L’unico provvedimento previsto dal Sindaco sarebbe la cessione attraverso il meccanismo della cartolarizzazione dei beni immobili di proprietà del Comune a qualche istituto di credito che garantirebbe un forte gettito. Ma si tratta di una manovra molto complessa e che richiede molto tempo. E il Sindaco Zambuto ha bisogno di tempo, soprattutto quello che occorre per arrivare alle prossime elezioni europee, quando potrebbe scrollarsi la rogna della crisi finanziaria al Comune e tentare di volare verso Strasburgo.

I fornitori sono ogni giorno alle porte."E hanno ben ragione a lamentarsi", mi ha detto l’assessore al patrimonio. L’enel ha già sospeso in qualche ufficio l’erogazione dell’energia elettrica o l’ha ridotta al minimo, giusta quella necessaria per garantire il funzionamento dei servizi essenziali. La Telecom aveva chiuso le linee telefoniche della Procura il cui costo il Comune anticipa per conto del ministero della giustizia. La ditta che deve intervenire per l’illuminazione pubblica, da tempo non manda gli operai neppure per cambiare una sola lampada. Prima vuole gli arretrati. L’Enpa, ente nazionale protezione animale, non intende rinnovare dopo il 31 dicembre la convenzione col Comune perchè aspetta arretrati di quattro anni. Chiuderà pertanto il canile e non si occuperà più dei randagi per conto del Comune. Altri fornitori intendono chiudere i contratti al 31 dicembre. Le imprese che vincono le gare non cominciano i lavori perchè dovrebbero anticipare somme che temono non verranno coperte da un Comune che ha oltre 25 milioni di debiti. Lo scorso settembre il Comune ha rischiato di non potere pagare gli stipendi dei propri impiegati. A rischio è la prossima tredicesima. La ragioniera del Comune, Crocetta Maida, voleva probabilmente dichiarare il dissesto, il Sindaco forse per questo l’ha prontamente rimossa e l’ha relegata negli uffici dell’assessore Rosalda Passarello per renderla innocua.


Su questa vicenda forse già in questa settimana si pronuncerà il tribunale di Agrigento. Alcune scuole hanno presentato al Comune la richiesta di gasolio per il funzionamento degli impianti di riscaldamento. Gli uffici del patrimonio hanno risposto che non ci sono fondi al momento. Il Comune avrebbe bisogno di 600 mila euro per l’ammodernamento e l’ampliamento della rete elettrica e si tratta per alcune zone da tempo senza luce di un provvedimento atteso da diversi anni. Non può chiedere un mutuo alla cassa depositi e prestiti perchè non ha garanzie da offrire; anche l’anticipazione di cassa è stata totalmente prosciugata. Hanno pensato allora ad un project financing, cioè all’intervento di una società privata in concorrenza con l’Enel che realizzi le infrastrutture e in cambio il Comune potrebbe chiudere alcuni contratti con l’Enel e rivolgersi ad una società concorrente che pratichi prezzi migliori. Il provvedimento arrivato in consiglio comunale è stato ritirato perchè nessuna società sembra volere accettare la proposta, non avendo il Comune garanzie da dare. Fra non molto si apriranno i giochi per le elezioni europee, forse allora qualche parlamentare scenderà da Roma per fare qualcosa, fare le solite promesse o finalmente intervenire con qualche salutare provvedimento. Fino ad allora ci lasceranno a pane e acqua. Dobbiamo aspettare le europee per vedere qualche intervento per Agrigento. E così poi dovremo ringraziare qualche generoso politico per avere salvato la città dal dissesto. Fino ad allora non arriverà una sola lira, potete starne certi Giocheranno le loro carte per motivi clientelari e per ingraziarsi gli elettori solo durante la prossima campagna elettorale. Si dice tra l’altro che anche Zambuto intende lasciare la poltrona di Sindaco per partire verso Strasburgo, candidandosi alle prossime europee. Dopo dic he i problemi del dissesto non lo rigiarderanno più.

Fonti ben informati sostengono che si è avvicinato ad Angelino Alfano e la corrente di Cimino ha già affilato le armi per netterlo in difficoltà. Mentre avvengono questi giochi politici, mentre loro preparano il proprio futuro e grazie alla politiche sistemano le proprie cose, noi paghiamo tutte le conseguenze derivanti dall’incapacità di amministratori che non sanno trovare soluzioni adeguate per risolvere i problemi della città. Ma la prossima volta che ci saranno le elezioni, quando lor signor si candideranno alle Europee ce ne ricorderemo. La storia di questa città dice che non ce ne ricorderemo. Forse sarebbe meglio portarci la foto dei nostri figli quando andremo a votare, come quando in macchina collochiamo la foto dei nostri figli con una significativa didascalia: papà, mamma pensate a noi. Li sapremo mandare a quel paese almeno per amore dei nostri figli ? non c’è rimasta che questa speranza.


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