Il vero disturbo psicologico è la religione stessa.
Nessuno vuole accettare la condizione umana. Ci si inventa di tutto per avere una facile soluzione al problema del "termine" della propria esistenza. Non potendo accettare una condizione simile, l’uomo crea la religione.
Ovviamente la discordia, umanissima, fa sì che ne vengano create di differenti, con differenti punti a favore (quasi come degli incentivi per il proprio club esclusivo). In fondo è facile: i bonus sono tutti "a lungo termine".
Cosa succede, quindi? Nessun popolo ha mai vissuto in pace la propria breve (o lunga) esistenza su questo mondo. Nessun popolo è mai riuscito a fare quello che paradossalmente la religione stessa incita a fare: vivere in armonia con il prossimo. Le cause: la religione stessa, la non integrazione, la preclusione di alcuni diritti ai "diversi".
La sessualità umana non può essere certamente compresa da chi vi rinuncia (per giunta malamente) in nome di una vocazione illusoria ed incerta.
Ancora una volta la religione separa. Divide. Crea tensioni e disagi sociali.
La vera malattia psicologica è la religione stessa.
Finalmente un articolo che offre spunti di pensiero.
La religione non risolve i problemi. Li crea.
Da sempre, la religione, così come altre superstizioni, sono alla base di molte difficoltà di integrazione tra popoli differenti. Difficoltà che portano disagi non solo alla propria comunità ma anche al singolo individuo. Disagi psicologici che sfociano inevitabilmente in atti estremi. Contro gli altri o contro sé stessi. Esattamente come qualsiasi altro disagio dato dalla cattiva integrazione.
L’uomo è un essere che ha bisogno di integrazione e di spirito di appartenenza.
La religione, facile quanto illusoria soluzione al problema della condizione "temporanea" umana, ancora una volta divide anziché unire.