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Youtube: inseguire la cara vecchia TV

 

Se la TV lineare è morta, e come Eric Schmidt ha dichiarato qualche giorno fa YouTube l’ha superata già da tempo, perché nonostante tutto la stessa Google insiste a rincorrerla, o almeno sembra intenzionata a farlo? Dopo aver lanciato i suoi “canali” tematici, legati a personaggi o brand mainstream (che non hanno mancato di influire sulle view degli Youtubers “storici”), e dopo aver lasciato trapelare l’intenzione di passare dalla tradizionale gratuità a un modello di business a pagamento per il noleggio di lungometraggi, ora, secondo il Financial Times, la società di Mountain View starebbe pensando a un abbonamento mensile piuttosto basso (intorno ai 2 dollari) per l’accesso a 50 dei nuovi canali sul suo portale video.

I termini di paragone più immediati sembrerebbero Netflix, Hulu e Lovefilm, che hanno dimostrato le potenzialità dell’abbonamento a pagamento per cambiare le declinanti sorti del video on demand. Ma seguendo le loro impronte YouTube non rinuncia solo a un modello di business: se così fosse, sarebbe in ogni caso stato preceduto da Vimeo, che ha annunciato lo scorso marzo l’introduzione della nuova feature “Vimeo on demand”, consentendo ai creatori dei video di richiedere un pagamento per l’accesso ai propri contenuti.

E invece YouTube non solo abbandona il modello gratuito, ma sembra anche accantonare la sua stessa mission, incentrata sugli user generated content: il portale tenta insomma di lasciarsi alle spalle (come ha scritto Julian Clover) “the image of Charlie bit my finger”. L’immediata conseguenza sul versante della produzione del nuovo assetto dell’offerta di YouTube è lo sviluppo di una nuova generazione di produttori degni a tutti gli effetti di questo nome: creatori di contenuti che, per qualità e risonanza di questi ultimi, sono ormai classificabili a pieno titolo come professionisti (come nel caso di Machinima, che si è avvalsa di recente del contributo di un regista del calibro di Ridley Scott). Proprio come sta avvenendo da tempo nella cara, vecchia TV lineare: la stessa TV che non ha disdegnato di fagocitare i migliori esponenti di questo processo, ancorché orgogliosi “nativi digitali”, dando loro una platea più ampia di quanto avessero mai potuto sperare.

Di Telepatia

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