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Yemen, tribunale degli huthi condanna a morte un’attivista per i diritti delle donne

Il 7 dicembre un tribunale di Sana’a, capitale dello Yemen, nella zona del paese controllata dal gruppo armato huthi, ha condannato a morte Fatma Saleh Mohammed al-Arwali giudicandola, al termine di un processo-farsa, colpevole di aver fornito informazioni coperte dal segreto militare agli Emirati Arabi Uniti, principali partner della campagna di bombardamenti avviata nel 2015 dall’Arabia Saudita.

 

Fatma al-Arwali, attivista per i diritti delle donne, è stata responsabile della delegazione yemenita del Consiglio per la leadership delle donne presso la Lega Araba.

Le forze huthi l’avevano arrestata il 13 agosto 2022 a un posto di blocco nel governatorato di Ta’iz. Per mesi i suoi familiari l’avevano cercata in ogni dove fino a quando avevano appreso che era tenuta in isolamento in un centro di detenzione dei servizi segreti huthi.

Quando, tre mesi fa, ha potuto prendere la parola in tribunale, Fatma al-Arwali ha denunciato di essere stata tenuta per oltre un anno in una stanza sottoterra, senza vedere la luce del sole. Ha chiesto invano di poter rivedere i suoi figli. L’avvocato ha chiesto una copia degli atti processuali: il giudice ha risposto che l’imputata non aveva bisogno di un avvocato e lo ha espulso dall’aula.

Le organizzazioni internazionali per i diritti umani e la società civile dello Yemen chiedono ora che la condanna sia annullata.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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