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Williamson si scusa (solo) con il papa

Il vescovo negazionista Richard Williamson ha scritto al prefetto per la Congregazione del Clero, cardinale Dario Castrillon Hoyos, per esprimere il proprio “rammarico” per le polemiche sollevate dalle sue “frasi imprudenti” sulla shoah. “In mezzo a questa tremenda bufera causata dai miei commmenti imprudenti - scrive il presule - le chiedo di accettare con il dovuto rispetto la mia sincera manifestazione di rammarico per gli inutili problemi e angustie che ho causato a lei e al Santo Padre”.

La lettera non contiene alcuna smentita delle opinioni espresse, né le scuse sono estese ad altri che non siano le autorità ecclesiastiche vaticane.



Il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, in un intervento a Radio Vaticana ha affermato che “chi nega il fatto della Shoah non sa nulla né del mistero di Dio, né della Croce di Cristo”. Da parte sua, il teologo della liberazione Leonardo Boff, già più volte condannato dalle autorità vaticane, ha cominciato a parlare apertamente di scisma: “ritengo deprecabile questo passo del papa, anche perché ho il fondato sospetto che i lefebvriani non si accontenteranno di questa vittoria, passeranno presto ad esigere di più, fino ad arrivare ad una revisione del Concilio Vaticano II.

E una cosa del genere, se si dovesse arrivare a tanto, potrebbe portare addirittura ad uno scisma nella Chiesa, perché il Concilio Vaticano II è universale, e una rottura con le sue conquiste è una rottura nel corpo della Chiesa”.

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