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 Home page > Attualità > Cronaca > Wikileaks: l’Italia esempio per la Cina per la censura in Rete

Wikileaks: l’Italia esempio per la Cina per la censura in Rete

«Un decreto che sembra essere stato scritto per dare al governo abbastanza margine d’azione per bloccare o censurare qualsiasi contenuto in Rete». Ecco come la diplomazia statunitense, come rivelato da Wikileaks, vede l’atteggiamento del governo Berlusconi nei confronti della libertà di espressione in Rete. In particolare, definendo il decreto Romani «Un precedente che nazioni come la Cina potrebbero copiare o addurre a giustificazione per i loro stessi provvedimenti restrittivi della libera espressione».

Questo il passagggio del cable in cui l’ambasciatore statunitense a Roma, David Thorne, dopo aver illustrato il parere del governo e quello dei detrattori del provvedimento, esprime il suo giudizio sulla vicenda:

In sostanza, l’Italia potrebbe essere un esempio per la censura cinese della rete.

Un altro cable, poi, rivela che il presidente del Consiglio, pur considerandoli «importanti per la libertà», «sente il bisogno di controlli meglio calibrati per prevenire gli usi più estremi dei nuovi media, e in particolare di Facebook. Che aveva «irritato il governo italiano» permettendo la realizzazione del No Berlusconi Day e continuando a ospitare pagine come “Uccidiamo Berlusconi“:

Anche gli americani si erano accorti del medioevo digitale in cui siamo finiti.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.240) 14 dicembre 2010 10:01
    Damiano Mazzotti


    In Italia i polli di batteria sono più felici degli italiani... mangiano e bevono a volontà, stanno al caldo senza spendere un’euro. E gorgogliano stronzate senza spese telefoniche...

    Dal 2012 i polli europei per legge, dovranno vivere liberi a terra e non più in una ristretta gabbia di ferro, per cui i polli italiani saranno più felici e più liberi dei cittadini italiani...

  • Di (---.---.---.230) 14 dicembre 2010 12:52

    http://www.agoravox.it/Si-scrive-De...

    qualcuno aveva provato a fare luce sulle vere intenzioni del regime, ma nel Bananistan ufficialmente la censura NON esiste... persino la nomenklatura imperiale e’ meno ideologizzata del pensiero unico dominante qui... chissà perche’ poi non si possono aggiungere commenti agli articoli "vecchi"? m.c.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.244) 14 dicembre 2010 13:11
    Damiano Mazzotti


    Nel mio caso i commenti agli articoli vecchi hanno funzionato. ma può essere che alcuni per via dell’attacco hacker ci siano dei problemi... ma è più facile sussista un problema di incompatibilità software... Molti non riescono nemmeno sugli articoli recenti ed è una delle ragioni della carenza di commenti se non si è registrati...

    • Di (---.---.---.230) 14 dicembre 2010 13:37

      Può darsi che sia come dici tu. Purtroppo la direzione di questo sito non dice granchè in proposito. Comunque per rendere le cose piu’ semplici (oltre che trasparenti e quindi democratiche) basterebbe togliere dalle spalle dei netizen l’obbligo di registrazione (leggi:schedatura). Coloro che hanno a cuore la privacy non amano il data retention stile Repubblica o corriere della serVa. Sai che storicamente prima prendono i nomi, poi compilano le liste, poi caricano sui carri piombati... E sai che oggi le polizie moderne monitorano costantemente internet. Le registrazioni ai siti facilitano le cose a un futuro (ma non troppo) regime panottico-securitario. E non lo dico (solo) io: http://pws.winstonsmith.org/

      Comunque. Molti siti, a differenza di AV, non impongono la forca caudina della cessione dei dati personali: e’ questa una scelta. Entrambe le opzioni sono legittime, ma mostrano chiaramente, a chi voglia leggere tra le righe, cosa si intenda per "Liberta’ " e "privacy". Talvolta le cose sono in un certo modo proprio perchè si vuole che siano in quel certo modo... Ci vorrebbe piu’ democrazia, anche in AV.

      saluti.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.233) 14 dicembre 2010 18:35
    Damiano Mazzotti


    Qui non c’è nessun obbligo...

    Solo che alcune persone, una minoranza, senza registrazione, non riescono a far registrare i commenti... ma non sono un tecnico e non posso dire i motivi delle incompatibilità..

  • Di (---.---.---.201) 19 dicembre 2010 16:57

    ma Romani quello del "piano Romani" a favore del web?

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